marco reho – Semi di Scienza http://www.semidiscienza.it Wed, 13 Mar 2024 12:39:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.10 http://www.semidiscienza.it/wp-content/uploads/2019/01/cropped-Semi-di-scienza-1-32x32.png marco reho – Semi di Scienza http://www.semidiscienza.it 32 32 SuperEnalotto…chi ha vinto? http://www.semidiscienza.it/2019/09/14/superenalottochi-ha-vinto/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=superenalottochi-ha-vinto http://www.semidiscienza.it/2019/09/14/superenalottochi-ha-vinto/#respond Sat, 14 Sep 2019 21:59:09 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=642 Martedì 13/08/2019 per un fortunato lodigiano è stato un giorno indimenticabile, uno di quei giorni che ti cambiano letteralmente la vita: 209.160.441€ vinti in un solo colpo e con un semplice biglietto da 2€!

Il SuperEnalotto è davvero una lotteria fantastica! Giocare costa poco, basta 1€ e si vince spesso, molto spesso. È sufficiente indovinare 2 numeri tra i 6 estratti per vincere un premio e la probabilità che questo accada è di 1 su 22
Pensate a una partita di calcio: se tutti i giocatori in campo decidessero di partecipare alla lotteria, uno di essi (mediamente) vincerebbe il premio minimo…mica male! Al diminuire poi della probabilità aumenta il premio in denaro fino ad arrivare al Jackpot milionario che ci si aggiudica indovinando tutti i 6 numeri estratti. E questo avviene con probabilità di 1 su 622.630.614.
Ma questo numero è grande? Ma grande quanto? Considerate un comune smartphone alto circa 14cm e supponete di averne 622.630.614 tutti uguali, tra i quali c’è il vostro. Disponeteli sulla linea dell’equatore consecutivamente l’uno all’altro: farete più di due volte il giro della terra. Adesso immaginate di far girare il nostro pianeta come se fosse un mappamondo e ad un certo punto di fermarlo e scegliere uno degli smartphone. Ecco, fare 6 al SuperEnalotto ha la stessa probabilità di aver ritrovato così il vostro smartphone. 
Insomma, vincere al SuperEnalotto non è un evento impossibile, ma è molto, molto e molto probabile che a vincere non sarete voi.

Ma veniamo al dunque, ora la matematica ci viene in soccorso. Quanto valgono i premi? I premi in palio dipendono da quanti giocatori ci sono, anzi, dall’incasso delle giocate, cioè da quanto i giocatori spendono ad ogni estrazione. Infatti solo il 60% dell’incasso costituisce il montepremi e viene ripartito tra i vari premi nel seguente modo:

  • il 40% a chi indovina 2 numeri 
  • il 12,8% a chi indovina 3 numeri
  • il 4,2% a chi indovina 4 o 5 numeri
  • il 13% a chi indovina 5 numeri e il numero jolly
  • il 17,4% a chi indovina 6 numeri
  • il restante 8,4% viene riservato ai premi istantanei

È evidente come la grande maggioranza dei premi siano destinati a vincite basse che hanno però una maggiore probabilità di verificarsi. Questo accorgimento, tipico del gioco d’azzardo, aumenta l’affezione del pubblico giocante e fortifica le loro speranze di successo.

Se più giocatori indovinano la stessa quantità di numeri, il premio viene suddiviso in parti uguali (se lo ricorderanno bene i 70 giocatori che il 30/10/2010 si divisero i 177.729.043,16€ del jackpot in parti di 2.538.986,33€). 

Il 40% dell’incasso finisce invece nelle tasche dell’Agenzia delle Entrate (28,27%), delle ricevitorie (8%) e della Sisal (3,73%), come mostrato nel seguente grafico.

Questa quindi la ripartizione complessiva di tutto l’incasso delle giocate:

Curiosando sul sito superenalotto.it, tra “utilissime” statistiche dei numeri più frequenti, di quelli meno frequenti e dei cosiddetti ritardatari, si possono trovare molte estrazioni passate e ho deciso di fare qualche conto. Il jackpot milionario, cioè il premio assegnato a chi indovina tutti i 6 numeri, non veniva vinto dall’estrazione del 17/04/2018 con oltre 130 milioni di euro. Nell’estrazione successiva (due giorni dopo) il jackpot era di 23.832.123€ ed è cresciuto fino ai 209.160.441€ poi vinti il 13/08/2019. In questo intervallo temporale (dal 19/4/2018 al 13/8/2019) il jackpot è cresciuto di 185.328.318€, che, come detto in precedenza, corrisponde al 17,4% del montepremi. 
Questo significa che in circa 16 mesi sono stati giocati al SuperEnalotto 1.775.175.459,78€ … quasi 2 miliardi di euro in soli 16 mesi!

Tenendo conto della percentuale spettante all’Agenzie delle Entrate è quindi facile calcolare che ben 501.842.102,48€ sono finiti nelle casse dello Stato. A questa somma si deve aggiungere una trattenuta fiscale dell’8% per tutte le vincite fino a 500€, e del 12% sulla quota eccedente i 500€ (che solo per l’ultima vincita milionaria corrisponde a 25.099.192,92€!)…insomma in totale circa il triplo della cifra vinta dall’ultimo fortunato giocatore. 

Chi ha vinto quindi al SuperEnalotto?

Prof. Marco Reho 

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Il futuro elettrico del nostro passato http://www.semidiscienza.it/2019/03/31/il-futuro-elettrico-del-nostro-passato%ef%bb%bf/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-futuro-elettrico-del-nostro-passato%25ef%25bb%25bf http://www.semidiscienza.it/2019/03/31/il-futuro-elettrico-del-nostro-passato%ef%bb%bf/#respond Sun, 31 Mar 2019 07:57:05 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=406 Siamo in Francia nel 1899 quando i 100 km/h vengono superati per la prima volta da un’auto elettrica. Pochi anni dopo, nel 1909, in Italia il futuro sembra elettrico e le prestazioni lo confermano: una delle prime auto elettrica italiane ha 10 cavalli di potenza, raggiunge la velocità di 30 km/h e possiede un’autonomia di 80/90 km.


1899 – Francia – La “Jamais contente” ha motore elettrico e una carrozzeria aerodinamica che le permette di raggiungere i 105 km/h
Torino – Museo dell’automobile

1909 – Italia – Una delle prime auto elettriche italiane aveva autonomia per 80/90 km/h
Torino – Museo dell’automobile

Lo sviluppo delle auto elettriche e di quelle con motore a scoppio prosegue in parallelo fino all’inizio delle due guerre mondiali. In quegli anni gli stati scelgono di non investire nell’elettrico in quanto il motore a scoppio dimostra da subito una crescita più rapida, così il progetto delle auto elettriche viene abbandonato.

Negli ultimi anni molte case automobilistiche, la Tesla su tutte, stanno investendo molto sull’auto elettrica grazie all’invenzione della batteria a litio che garantisce perfomance di tutto rispetto. Basti pensare che la Tesla vanta un’autonomia di 700 km, con tempi di ricarica cha vanno dalla mezz’ora all’ora.

Il fenomeno fisico che permette la conversione dell’energia elettrica in energia meccanica di movimento è l’induzione elettromagnetica. In pratica la corrente elettrica genera un campo magnetico variabile che è in grado di far ruotare un conduttore, come possiamo osservare dal semplice esperimento mostrato nel video.

L’induzione elettromagnetica

Tenendo conto di tutto il processo di produzione, della vita media dell’auto, e della demolizione, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ha calcolato le emissioni di C02 medie in base all’alimentazione:

Benzina – 111 g/km

Diesel – 108 g/km

Elettrica – 51 g/km

Nei primi anni del ‘900 nessuno si poneva il problema dell’inquinamento, il progresso aveva la priorità su tutto. Oggi invece siamo obbligati a trovare soluzioni rapide per il cambiamento climatico e sorge spontanea una domanda: in che mondo vivremmo se fin da subito avessimo investito sul motore elettrico?

Prof. Marco Reho

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