PNRR – Semi di Scienza http://www.semidiscienza.it Thu, 24 Nov 2022 22:50:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.10 http://www.semidiscienza.it/wp-content/uploads/2019/01/cropped-Semi-di-scienza-1-32x32.png PNRR – Semi di Scienza http://www.semidiscienza.it 32 32 Il PNRR ci condurrà verso un futuro sostenibile? http://www.semidiscienza.it/2021/04/27/il-pnrr-ci-condurra-verso-un-futuro-sostenibile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-pnrr-ci-condurra-verso-un-futuro-sostenibile http://www.semidiscienza.it/2021/04/27/il-pnrr-ci-condurra-verso-un-futuro-sostenibile/#respond Tue, 27 Apr 2021 12:47:21 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=1363 Lunedì 26 aprile il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è finalmente approdato in Parlamento, sebbene ancora non in versione definitiva, perché la discussione nel frattempo continua tra i partiti di maggioranza. Poco diverso dunque dalle ultime bozze circolate. Il presidente del Consiglio l’ha presentato come uno strumento per “riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale”.

Be’, ci si sarebbe attesi che come obiettivo primario di un Piano di tal fatta – e proprio per la lezione impartitaci dalla pandemia – venisse posta la transizione ecologica, viatico per condurre a un sistema sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, traguardo ineludibile e improcrastinabile al cui raggiungimento subordinare tutte le altre misure previste dal Piano. Che proprio per questa ampiezza e profondità avrebbe dovuto essere studiato e discusso con tutta la società civile e le sue rappresentanze, e non solo nel chiuso dei gabinetti romani.

E invece, ciò su cui finora ci si è concentrati – per quanto si è potuto apprendere da quanto filtrato nel dibattito pubblico – sembra essere la quantità di investimenti da assegnare a ognuno dei bracci del grande puzzle che si estende a partire dai sei pilastri indicati dal Next generation UE più che la loro qualità. Insomma, ciò che sembra mancare è la cornice generale che tenga assieme tutte le misure in un unicum coerente verso un traguardo chiaro, e impedisca a una mano di distruggere quello che l’altra ha costruito.

Spulciando qua e là emergono infatti le incongruenze di alcuni interventi, quando analizzati alla luce della loro sostenibilità.

Si prenda per esempio la voce “banda ultralarga e 5G”: a che serve ora il 5G? A garantire trasmissioni ad altissima definizione e più veloci, la possibilità che le auto possano fare a meno di un guidatore in carne e ossa, che il frigorifero di casa ci ricordi che cosa acquistare? Sono davvero queste le priorità per costruire un futuro sostenibile? E soprattutto, per favorire questa nuova tecnologia si è proposto di innalzare la soglia massima consentita per le radiazioni elettromagnetiche da 6 V/m (i limiti attuali in Italia) a 61 V/m. Ma perché non considerare un importante principio di precauzione tanto cruciale per la tutela della salute? Quella stessa salute oggi messa a così dura prova dal Covid? Si farà? Non si sa, ma il rischio c’è: nel PNRR infatti si legge: “è necessario utilizzare tutte le tecnologie più avanzate (Fibra, FWA, 5G) e adattare il quadro normativo in modo da facilitarne l’implementazione”. E qui davvero una mano farebbe l’opposto dell’altra.

Insomma, bisogna attendere e vedere il prodotto finale. Ma nei prossimi mesi e anni occorrerà vigilare sulla realizzazione dei 135 progetti previsti dal Piano.

Approfondimenti:

Testo PNRR: testo_pnrr.pdf

ASVIS: https://asvis.it/notizie-sull-alleanza/19-9226/segui-levento-asvis-sul-piano-nazionale-di-ripresa-e-resilienza-e-la-legge-di-bilancio-2021

Forum disuguaglianze e diversità: https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/wp-content/uploads/2021/01/Valutazioni_-ForumDD_PNRR.x74988.x96206.pdf

Legambiente: https://www.legambiente.it/rapporti-in-evidenza/per-unitalia-piu-verde-innovativa-e-inclusiva/

Autrice: Cinzia Tromba, referente Progetto Cambiamo-Semi di Scienza

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Energia: possiamo vivere, e bene, con meno http://www.semidiscienza.it/2021/04/20/energia-possiamo-vivere-e-bene-con-meno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=energia-possiamo-vivere-e-bene-con-meno http://www.semidiscienza.it/2021/04/20/energia-possiamo-vivere-e-bene-con-meno/#respond Tue, 20 Apr 2021 12:48:26 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=1338 Quello dell’energia è l’aspetto cruciale della transizione a un mondo sostenibile, ma non è sufficientemente sviscerato in tutti i suoi aspetti e per ciò che implica per il futuro. Perché? Forse, perché rivelerebbe una situazione che si preferisce non mostrare, tanto che sottotraccia, non esplicitata ma pensata, galleggia l’idea che sia sufficiente sostituire i combustibili fossili in tutte le loro applicazioni con energie pulite e rinnovabili per garantirci un futuro e continuare la nostra vita come prima. Ma non è così, perché l’efficienza dei fossili non è uguagliabile da nessuna fonte energetica rinnovabile.

Ecco dunque il nocciolo del problema da cui occorre partire per immaginare un mondo nuovo e sostenibile.

Due i punti incontrovertibili:

  1. I combustibili fossili sono ancora necessari per realizzare la transizione alle energie rinnovabili.
  2. Le energie rinnovabili non possono garantire le medesime prestazioni dei fossili.

Ciò dovrebbe significare che:

  1. L’utilizzo dei fossili deve essere rigidamente contingentato e convogliato solo ed esclusivamente per le attività necessarie a garantire il passaggio alle rinnovabili, da progettare con attenzione e messo nero su bianco in un grande piano per la transizione energetica che serva per orientare tutte le scelte in materia.
  2. Il mondo nuovo dovrà essere molto meno energivoro dell’attuale.1

Immaginare come tradurre nella pratica questi principi è tutt’altro che facile, e proprio per questo è un tema che dovrebbe essere affrontato e discusso a fondo con tutte le componenti attive della società, affinché le proposte che stanno piovendo alla ricerca dei fondi europei possano essere considerate e valutate pubblicamente.

Ma non sembra stia andando proprio in questo modo.2

NOTE:

  1. Spesso si parla di fossili soprattutto in relazione ai trasporti, trascurando o non dando il necessario rilievo all’energia elettrica che serve per accendere la luce, ricaricare i dispositivi elettronici, azionare grandi macchine industriali. E nutrire la rete internet, estremamente vorace (https://valori.it/internet-alimenta-la-crisi-climatica/). A questo proposito, è bene sapere che spegnere la video camera durante gli incontri virtuali fa risparmiare il 96% delle risorse (https://www.greenreport.it/news/energia/se-tenete-allambiente-spegnete-la-videocamera-durante-le-riunioni-virtuali/). Un piccolo esempio che dimostra come le rinunce che dovremo fare per essere sostenibili non ci fionderanno nel mondo delle caverne!
  2. Si parla da tempo di un progetto targato ENI che a Ravenna prevede la costruzione di un megaimpianto per la cattura e lo stoccaggio nel sottosuolo di CO2 (l’hub CCS più grande del mondo, secondo l’AD De Scalzi) che dovrebbe servire a raccogliere la CO2 prodotta da impianti contigui e, secondo molti, anche da una vicina struttura per la produzione di idrogeno blu che ENI vorrebbe generare a partire dal metano estratto dall’Adriatico (https://www.internazionale.it/reportage/marina-forti/2021/04/13/ravenna-eni-energia). Un progetto entrato nella prima stesura del Recovery fund del governo Conte, avversato per le troppe criticità – dalla sostenibilità economica (https://www.qualenergia.it/articoli/cattura-co2-buco-acqua-usa-caso-petra-nova/) all’idea stessa di iniettare centinaia di tonnellate di CO2 nel sottosuolo – e poi ritirato. Riapparirà nel nuovo Piano? Non si sa, perché il PNRR sarà presentato per la discussione in Parlamento solo il 26/27 aprile, pochi giorni prima del suo invio alla Commissione europea.

Autrice: Cinzia Tromba, referente progetto Cambiamo

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