Transizione – Semi di Scienza http://www.semidiscienza.it Mon, 28 Nov 2022 21:42:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.10 http://www.semidiscienza.it/wp-content/uploads/2019/01/cropped-Semi-di-scienza-1-32x32.png Transizione – Semi di Scienza http://www.semidiscienza.it 32 32 I consumi di un’auto elettrica: facciamo due conti http://www.semidiscienza.it/2022/02/21/i-consumi-di-unauto-elettrica-facciamo-due-conti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-consumi-di-unauto-elettrica-facciamo-due-conti http://www.semidiscienza.it/2022/02/21/i-consumi-di-unauto-elettrica-facciamo-due-conti/#respond Mon, 21 Feb 2022 09:14:22 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=1561 Abbiamo acquistato una Twingo elettrica e cominciamo a fare un po’ di conti sui costi di esercizio sul limitare dei 12mila km e dei 6 mesi di uso.

La casa madre dichiara un consumo medio di 5,1-5,2 l/100 km (si veda, questo link), quindi, se la stessa auto fosse stata a benzina, prendendo il valore più basso avremmo consumato, per fare 12mila km, 612 litri di benzina. L’abbiamo acquistata a fine luglio, ma poi ci sono state le ferie di mezzo e diciamo che abbiamo cominciato a usarla da agosto e, per fare conto pari, dal primo del mese. I prezzi “ufficiali” del carburante, che hanno subito un’impennata negli ultimi periodi, si trovano sul sito del MISE (a questo link). Facendo una semplice media aritmetica da agosto 2021 a gennaio 2022, otteniamo 1,715 €/litro che, moltiplicati per i 612 litri che avremmo dovuto mettere nel serbatoio fa un totale di circa 1.050 € (il conto esatto è: 1.049,58 €).

Vediamo invece quanto abbiamo speso andando a elettricità. Fino alla fine del 2021 (31 dicembre) abbiamo avuto un contratto con il SEN (Servizio Elettrico Nazionale) che – al netto dell’avere un impianto fotovoltaico sul tetto di casa nostra, per cui molte ricariche estive sono state letteralmente a costo zero – ci vendeva l’energia elettrica in fascia bioraria a 0,11 €/kWh (notturna) / 0,13 €/kWh (diurna). La capacità della batteria della Twingo è di 22 kWh. Quindi per fare “il pieno” se facciamo anche solo una media dei due valori (0,11 + 0,13 = 0,24 / 2 = 0,12 €/kWh) otteniamo che la spesa viva – al netto di oneri e altro – è di 2,46 €. Ma quanti km fa la Twingo con un “pieno”? In piena estate, appena acquistata, con temperature propizie al buon rendimento della batteria, la stima (verificata anche su strada) è stata quella dichiarata dalla casa: 260 km in ciclo urbano, ma in condizioni davvero ideali. La stima fatta dalla centralina stessa dell’auto, caricata al 100% in alcune fredde giornate invernali è stata invece di 160 km (quasi la metà). Ancora una volta mettiamoci nella condizione più “restrittiva” e facciamo una media tra questi due valori (260 + 160 = 420 / 2 = 210, che arrotondiamo a 200) dicendo appunto che “al massimo” facciamo 200 km con ogni ricarica, a prescindere dalla stagionalità e sempre in ciclo sostanzialmente urbano. Per fare 12mila km significa che abbiamo fatto 60 ricariche complete da “200 km” l’una e quindi, stimando i prezzi poco concorrenziali del SEN (da gennaio 2022 siamo passati alla società cooperativa ènostra che ci consentirà di abbassare ulteriormente il costo delle ricariche), 60 x 2,46 € = 147,6 € totali per fare 12mila km. Mettiamo anche 150 €, il che vuol dire esattamente un settimo di quel che avremmo speso con un’auto tradizionale. Questo ovviamente senza contare le manutenzioni ordinarie: la prima prevista per l’elettrico è a 30mila km, ma non avremo da sostituire nessun filtro, nessun olio ecc.

Insomma, c’è di che essere soddisfatti.

Autore: Luciano Celi – membro del direttivo

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Discorsi “energetici” http://www.semidiscienza.it/2019/02/26/discorsi-energetici/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=discorsi-energetici http://www.semidiscienza.it/2019/02/26/discorsi-energetici/#respond Tue, 26 Feb 2019 13:10:20 +0000 http://www.semidiscienza.it/?p=382 Il nostro sistema socioeconomico è quasi interamente basato sull’impiego dei combustibili fossili, che ci forniscono grandi quantità di energia altamente concentrata. Questo tipo di energia è  indispensabile per far funzionare la nostra società così come la conosciamo. Le energie rinnovabili al contrario ci possono fornire soltanto energia elettrica distribuita uniformemente sul territorio. Rispetto alla densità di potenza dei combustibili fossili, quella delle rinnovabili è da due a tre ordini di grandezza inferiore.

Per poter effettuare una transizione da fossili a rinnovabili, occorre quindi  riprogettare completamente il nostro modello, ma il tempo per attuare questa trasformazione è pochissimo, e la costruzione di nuove infrastrutture richiede dei grandi investimenti di energia, che dovrebbe essere sottratta al metabolismo dell’attuale socioeconomia, che viceversa ne sta richiedendo continuamente della nuova.

A questo problema si deve sommare il nostro crescente fabbisogno di minerali, che stanno man mano diminuendo le loro concentrazioni, obbligandoci ad impiegare quantità di energia sempre maggiori per poter estrarre ogni singola unità di prodotto. Attualmente circa il 10% di tutta l’energia primaria usata nel mondo viene impiegata per estrarre i minerali.

Inoltre, l’impiego massiccio dell’elettronica che è onnipresente in tutte le moderne tecnologie ha reso indispensabile l’impiego di un grande numero di materie prime completamente nuove. Questi minerali sono spesso rari o si trovano mescolati con altri, e richiedono grandi quantità di energia e processi molto complessi per poter essere ricavati. La stessa produzione di energia rinnovabile dipende dalla disponibilità di queste nuove materie prime, che rappresentano un fattore estremamente critico per la diffusione capillare di nuove tecnologie.

Quando si progettano nuovi modelli occorre anche considerare che i processi di digitalizzazione non sono così immateriali come potrebbe sembrare: l’infrastruttura della rete consuma attualmente circa il 10% di tutta l’energia elettrica disponibile, e dato che approssimativamente il traffico dati raddoppia ogni venti mesi, anche il consumo di energia tende a seguire lo stesso trend.

Occorre infine tener conto che nella scala delle pericolosità geopolitiche, le guerre per il controllo dei minerali strategici si trovano oggi ai primi posti. Ci sono infatti filiere molto complesse e non tracciabili come ad esempio la produzione di tantalio che sono la fonte di finanziamento per il traffico di armi che finiscono poi in mano ai guerriglieri e ai terroristi.

Ma quanto ci costa l’energia? Ce la faremo un giorno ad avere un sistema rinnovabile e sostenibile?

Dott. Yuri Galletti

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