{"id":1091,"date":"2020-06-18T14:24:13","date_gmt":"2020-06-18T14:24:13","guid":{"rendered":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/?p=1091"},"modified":"2020-06-18T14:24:13","modified_gmt":"2020-06-18T14:24:13","slug":"progetto-farmacovid-intervista-al-ricercatore-e-divulgatore-mario-tozzi","status":"publish","type":"post","link":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/2020\/06\/18\/progetto-farmacovid-intervista-al-ricercatore-e-divulgatore-mario-tozzi\/","title":{"rendered":"Progetto #FarmaCovid: Intervista al ricercatore e divulgatore Mario Tozzi"},"content":{"rendered":"\n

Il lancio del progetto #FarmaCovid<\/a><\/strong> e della campagna di crowdfunding attivata sulla piattaforma GoFundMe, \u00e8 occasione di continue e proficue riflessioni scientifiche con ricercatori ed esperti che hanno fatto sentire il loro sostegno all\u2019iniziativa. Si tratta di un approccio in cui la biofisica \u00e8 maestra: mettersi in ascolto e in dialogo con disciplinarit\u00e0 diverse per avere una visione complessiva del problema e affrontarlo, cos\u00ec, da prospettive diversificate. E con questo approccio integrato e multi-prospettico, la ricerca di FarmaCovid ha avuto il privilegio di dialogare con Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico, che ha illustrato chiaramente la stretta relazione tra l\u2019andamento della pandemia e il degrado ambientale.<\/p>\n\n\n\n

Sono, infatti, ormai consolidate le connessioni tra zoonosi virali e globalizzazione, nonch\u00e9 il ruolo di parametri ambientali sui quali influiscono usi e costumi locali e la progressiva invasione da parte dell’uomo di spazi che nel passato erano territorio esclusivo di animali selvatici. Come afferma lo stesso Tozzi: \u201c\u00c8 difficile da accettare, ma anche la pandemia Covid-19 che ci ha messo in cos\u00ec grande sofferenza dipende dalle azioni scriteriate dei sapiens ai danni dell\u2019ambiente. E non \u00e8 la prima volta: il 70% delle malattie infettive emergenti deriva da un\u2019interazione pi\u00f9 o meno diretta fra animali selvatici, addomesticati e sapiens\u201d. Nell\u2019intervista che segue, attraverso le parole di Mario Tozzi, vedremo come si attiva questo ciclo disfunzionale nell\u2019ambiente che genera ricadute cos\u00ec importanti sulla salute dell\u2019uomo.<\/p>\n\n\n\n

Possiamo pensare che\nall\u2019origine del \u2018salto di specie\u2019 del virus dall\u2019animale all\u2019uomo vi sia\nun\u2019alterazione degli equilibri ambientali?<\/em><\/strong>
\n\u201cI cambiamenti di uso del suolo e l\u2019intensificazione degli allevamenti\nintensivi amplificano i rapporti sapiens-fauna domestica-fauna selvatica. La\ndeforestazione \u00e8 il necessario preludio a queste attivit\u00e0, come dimostra il\ncaso del virus Nipah (Malesia 1998), probabilmente legato all\u2019intensificarsi\ndegli allevamenti intensivi di maiali al limite della foresta, dove cio\u00e8 si\ndisboscava per ottenere terreni a spese dei territori di pertinenza dei\npipistrelli della frutta, portatori del virus. Lo spillover<\/em> (il salto di\nspecie) viene favorito dove si impiantano allevamenti intensivi e monoculture,\ncome le palme da olio, a spese della foresta tropicale, cio\u00e8 proprio dove la\nfauna selvatica \u00e8 pi\u00f9 importante per numero di specie e di individui e dove, di\nconseguenza, i patogeni sono pi\u00f9 presenti e importanti\u201d.<\/p>\n\n\n\n

Lo sfruttamento del suolo, della fauna e il sovraffollamento degli spazi sono una concausa nell\u2019innesco e nella diffusione del virus?<\/em><\/strong>
\u201cGli animali selvatici scacciati dai loro habitat raggiungono le alte densit\u00e0 di umani delle aree urbane: pi\u00f9 sapiens concentrati in areali ristretti vuol dire maggiore rischio di contagi. I nomadi cacciatori-raccoglitori di oltre 10.000 anni fa si ammalavano molto meno dei cittadini-agricoltori e non sviluppavano certo epidemie, dispersi com\u2019erano nel territorio e con numeri inferiori. A questo va aggiunta la straordinaria rapidit\u00e0 dei collegamenti internazionali: qualsiasi vivente si sposti, porta con s\u00e9 tutto il suo corredo microbico\u201d.<\/em><\/p>\n\n\n\n

L\u2019uomo \u00e8 quindi da considerarsi artefice inconsapevole della pandemia che ci ha colpiti?<\/em><\/strong>
\u201cIl commercio illegale di animali selvatici vivi e di loro parti del corpo – nel caso di Sars-Cov-2 il pangolino cinese, le scaglie della cui \u2018corazza\u2019 lo rendono ambito dai bracconieri – \u00e8 veicolo per vecchie e nuove zoonosi, aumentando il rischio di pandemie: non \u00e8 la prima volta che si sospetta che l’ospite intermedio di una malattia infettiva sia un animale vivo venduto in un mercato cinese.
Tutto questo porta a inevitabili spillover e ricade sotto la nostra responsabilit\u00e0. Con la distruzione delle foreste distruggiamo anche il nostro naturale antivirus pi\u00f9 efficace. Infine, sta iniziando a essere inquadrabile scientificamente proprio in questi giorni un legame diretto fra diffusione del virus e particelle di condensazione atmosferiche, in pratica l\u2019inquinamento dell\u2019aria. Non sfuggir\u00e0 certo che la provincia di Hubei \u00e8 una regione estremamente degradata dal punto di vista della qualit\u00e0 ambientale in generale e dell\u2019aria in particolare, cosa che favorisce virus e malattie respiratorie\u201d.<\/em><\/p>\n\n\n\n

In conclusione pregiudicando l\u2019ambiente stiamo compromettendo le efficaci \u201cbarriere\u201d che ci proteggono da virus potenzialmente letali, ma possiamo sperare in un aiuto dalle ricerche di nuovi farmaci contro questo ed eventuali futuri virus?<\/em><\/strong>
\u201cSono indubbie le potenziali sinergie tra le ricerche per la protezione dell\u2019ambiente e su farmaci utili a fronteggiare possibili attacchi di nuovi virus. Si favoriscono cos\u00ec meccanismi vantaggiosi in primo luogo per anziani e persone fragili a seguito, per esempio, di patologie dell\u2019apparato respiratorio. Infatti condizioni ambientali ottimali consentirebbero di avere una popolazione in migliori condizioni fisiche e quindi capaci di rispondere meglio a possibili futuri attacchi di microrganismi ostili a cui l\u2019uomo non \u00e8 mai stato esposto in precedenza, come \u00e8 il caso di Sars-Cov-2.\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\n

Il ricercatore e divulgatore Mario Tozzi ci ha fatto riflettere sulle responsabilit\u00e0 dei sapiens nella diffusione globale della pandemia Covid-19, ma allo stesso tempo sappiamo che, dall\u2019intuito e dalle ricerche dell\u2019uomo, possono derivare anche importanti soluzioni, come una cura efficace e definitiva: a questo punta il progetto #FarmaCovid e su questo lavorano i ricercatori dell\u2019Istituto di biofisica del CNR e dell\u2019ICGEB di Trieste.<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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