{"id":2932,"date":"2024-09-13T15:16:51","date_gmt":"2024-09-13T15:16:51","guid":{"rendered":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/?p=2932"},"modified":"2024-09-13T15:18:41","modified_gmt":"2024-09-13T15:18:41","slug":"pratiche-di-sostenibilita-cambiamo-marcia-allenergia-ne-parliamo-con-cinzia-tromba","status":"publish","type":"post","link":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/2024\/09\/13\/pratiche-di-sostenibilita-cambiamo-marcia-allenergia-ne-parliamo-con-cinzia-tromba\/","title":{"rendered":"“Pratiche di sostenibilit\u00e0. Cambiamo marcia all\u2019energia” ne parliamo con Cinzia Tromba"},"content":{"rendered":"\n

In questa intervista abbiamo il piacere di parlare con Cinzia Tromba, referente del progetto \u201cPratiche di sostenibilit\u00e0. Cambiamo marcia all\u2019energia\u201d, sostenuto dall\u20198×1000 della Chiesa valdese e portato avanti dall\u2019associazione Semi di Scienza.<\/p>\n\n\n\n

Prima di parlare del progetto, dobbiamo dire cosa sono le comunit\u00e0 energetiche rinnovabili.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Che cosa sono? Uno strumento rivoluzionario, n\u00e9 pi\u00f9 n\u00e9 meno. Questo ho pensato la prima volta che mi sono imbattuta nelle comunit\u00e0 energetiche rinnovabili. <\/p>\n\n\n\n

Era il periodo del primo lockdown, la primavera del 2020. All\u2019epoca stavo partecipando a un progetto di educazione ambientale in alcune scuole di Pavia, interrotto per la pandemia. Costretta a casa, scandagliavo la rete alla ricerca di aggiornamenti in tema di crisi climatica e, in generale, di temi ambientali, quando sono incappata in una direttiva dell\u2019Unione europea (la RED II del 2018) che, nell\u2019ambito dei progetti di transizione energetica, promuove la costituzione di associazioni di cittadini per la produzione e l\u2019autoconsumo di energia (purch\u00e9 da fonti rinnovabili) incentivandone la costituzione mediante benefici economici: le comunit\u00e0 energetiche rinnovabili (CER). <\/p>\n\n\n\n

Perch\u00e9 ho pensato subito che si trattasse di un\u2019iniziativa rivoluzionaria? Intanto, per quanto dichiarato nello stesso nome: \u201ccomunit\u00e0\u201d, un concetto che l\u2019individualismo rampante degli ultimi decenni aveva recluso nel dimenticatoio. Comunit\u00e0 espressione della \u201csociet\u00e0 civile\u201d, come si diceva ai miei tempi – ossia composte da semplici cittadini, piccole imprese, associazioni, enti locali – che collaborano mettendo in comune gli impianti energetici per consumare l\u2019energia da essi prodotta: un\u2019idea in totale controtendenza. <\/p>\n\n\n\n

Ma non finisce qui: prendere il controllo della produzione e dell\u2019utilizzo dell\u2019energia significa sganciarsi dal monopolio delle grandi imprese energetiche. Insomma, la materializzazione del concetto di \u201cdemocrazia energetica\u201d. Per di pi\u00f9 fornito su un piatto d\u2019argento dall\u2019Unione europea.<\/p>\n\n\n\n

E non \u00e8 ancora tutto. Per tutta la storia dell\u2019umanit\u00e0 le guerre sono state fatte fondamentalmente per appropriarsi di risorse energetiche (a meno che si voglia credere alle barzellette sull\u2019esportazione della democrazia…), dapprima sotto forma di campi fertili (energia per la macchina umana) poi, dalla Rivoluzione industriale in avanti, per impadronirsi di giacimenti di fossili, soprattutto il petrolio (energia per le macchine al servizio dell\u2019umanit\u00e0). Se questo \u00e8 vero, allora democratizzare produzione e consumo di energia da fonti rinnovabili come il sole e il vento – ossia \u201cbeni comuni\u201d su cui nessuno pu\u00f2 avanzare pretese di possesso, a differenza di miniere e giacimenti – significa lavorare per la pace. Le CER possono quindi essere considerate,  anche, strumenti di pace. Se non \u00e8 rivoluzionario tutto ci\u00f2!<\/p>\n\n\n\n

Queste le grandi potenzialit\u00e0, diciamo i fondamenti ideali, che ho trovato nel progetto CER.
Ma esistono benefici – oltre alla diminuzione dell\u2019importo delle bollette – pi\u00f9 immediatamente individuabili che derivano dall\u2019espansione delle energie rinnovabili.
Per esempio si pu\u00f2 dire addio al gas. Il che, oltre a ridurre le emissioni di anidride carbonica, farebbe bene al portafoglio (pensiamo alle speculazioni finanziarie di qualche anno fa che hanno generato bollette monstre\u2026<\/em>) e, aspetto non trascurabile, permetterebbe di affrancarsi dalla necessit\u00e0 di importare gas da Stati lontani e spesso politicamente instabili e poco democratici, aumentando cos\u00ec l\u2019indipendenza energetica del Paese.
In questo senso le comunit\u00e0 energetiche possono giocare un ruolo importante perch\u00e9 favorendo l\u2019adozione di soluzioni alternative come pompe di calore e piastre a induzione, diminuiscono progressivamente la necessit\u00e0 del gas per il riscaldamento e la cucina portando in prospettiva all\u2019eliminazione tout cour della bolletta del gas. Mica male, no?<\/p>\n\n\n\n

Per quanto concerne la realizzazione pratica di queste comunit\u00e0, sarebbe scorretto negare che creare una CER non sia una passeggiata: richiede la costituzione di un soggetto giuridico, una gestione amministrativa e un forte impegno. Per questi motivi \u00e8 importante il supporto delle istituzioni locali, Comuni in primis.<\/p>\n\n\n\n

A questo punto possiamo passare al progetto \u201cPratiche di sostenibilit\u00e0. Cambiamo marcia all\u2019energia\u201d, ti va di parlarmene?<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Il progetto ha come obiettivo principale la sensibilizzazione sul tema CER delle popolazioni di due Comuni della provincia di Pavia: Zinasco (dove vivo) e Bereguardo, dove abbiamo stabilito una collaborazione con i membri dell\u2019Associazione Zelata Verde. <\/p>\n\n\n\n

Ed \u00e8 proprio a Bereguardo che il progetto ha avuto il battesimo del fuoco – in anticipo rispetto all\u2019apertura ufficiale – il 26 ottobre 2023 con un incontro aperto alla cittadinanza svoltosi nelle sale del Castello. Alle relazioni di diversi esperti hanno illustrato il significato, il funzionamento e le prospettive delle CER, si sono accompagnate le testimonianze dal campo, cio\u00e8 di chi aveva gi\u00e0 costituito comunit\u00e0 energetica, come il consulente ambientale del Comune di Torre Beretti (prima CER realizzata nella provincia) e di chi ci stava lavorando (come il sindaco di S. Cristina e Bissone).
Il 19 gennaio 2024 un\u2019iniziativa simile \u00e8 stata proposta a Zinasco. <\/p>\n\n\n\n

L\u2019obiettivo era far seguire a queste prime assemblee di introduzione al tema, incontri di approfondimento che avrebbero portato, nella migliore delle ipotesi, alla decisione di costituire una CER. Per questo abbiamo chiesto ai partecipanti alle assemblee pi\u00f9 interessati di lasciare i  proprio recapiti.<\/p>\n\n\n\n

Ma qui abbiamo dovuto fermarci, perch\u00e9 in attesa dell\u2019emanazione dei decreti attuativi della legge approvata quasi due anni prima, essenziali per dare un quadro normativo definitivo a questo ambito. Nell\u2019anno e mezzo precedente infatti chi si era mosso costituendo CER (circa una ventina in tutta Italia) lo aveva fatto in un quadro sperimentale di progetti pilota, obbedendo a una normativa transitoria dove i limiti di potenza degli impianti e di ampiezza geografica (e quindi di numero di possibili membri della comunit\u00e0) erano molto ristretti. I decreti attuativi e le connesse regole operative invece dovevano recepire la normativa europea prevedendo un ampliamento di tali limiti e la definizione dell\u2019entit\u00e0 degli incentivi.<\/p>\n\n\n\n

In attesa della pubblicazione di questi documenti (completata a fine febbraio) abbiamo comunque cercato di contattare i cittadini che si erano dimostrati interessati, in modo da costituire un nucleo da cui partire per studiare l\u2019effettiva possibilit\u00e0 di costituire una CER. Sforzi che per\u00f2 si sono dimostrati infruttuosi: il dichiarato \u201cinteresse\u201d non si \u00e8 tradotto in volont\u00e0 di partecipazione. Certo, la totale assenza dell\u2019ente locale, pur sponsor del progetto (a Zinasco), non ha aiutato.
Come non ha aiutato, nei mesi successivi, l\u2019incombenza delle elezioni amministrative che hanno riguardato sia Zinasco sia Bereguardo (dove comunque sono intervenuta per parlare di CER alla presentazione della lista Bereguardo Futura). <\/p>\n\n\n\n

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Presentazione della lista Bereguardo Futura<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Il tentativo, in estate dopo le elezioni, di interessare la gente con un gazebo (in piazza una domenica mattina a Zinasco, durante la Notte blu di Gropello Cairoli il 6 luglio) non  ha sortito maggiori successi.<\/p>\n\n\n\n

Per fortuna, le elezioni hanno portato a un cambiamento al vertice del Comune capoluogo di provincia, Pavia. Il nuovo assessore all\u2019ambiente, Lorenzo Goppa, \u00e8 determinato a recuperare il tempo perduto in questi anni e a promuovere le CER in citt\u00e0 con la collaborazione delle associazioni del territorio. E qui ci siamo anche noi: sabato 21 e domenica 22 settembre, per cominciare, avremo uno stand a Horti Aperti, manifestazione annuale che si tiene agli orti del collegio Borromeo di Pavia. <\/p>\n\n\n\n

Quando \u00e8 nato il progetto?<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Il progetto, presentato e approvato nel 2023 dall\u20198 per mille Valdese, ha avuto inizio nel gennaio 2024 per la durata di un anno.<\/p>\n\n\n\n

Non sappiamo ancora se ci saranno altre edizioni. <\/p>\n\n\n\n

Quali sono i punti di forza e le problematiche che hai riscontrato?<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Dei punti di forza, ovvero delle grandi potenzialit\u00e0 connesse alle realizzazione delle CER, ho parlato prima. Ma quelli che per me sono aspetti cruciali (democrazia energetica, azione in comune dal basso, come si dice, empowerment<\/em> dei cittadini) non lo sono altrettanto per la maggior parte della societ\u00e0 del XXI secolo.
Perci\u00f2, ho subito dovuto fare i conti con una realt\u00e0 impossibile da negare, e cio\u00e8 che fare appello, oggi, al senso di solidariet\u00e0 delle persone, alla loro sensibilit\u00e0 nei confronti della tutela dell\u2019ambiente e della crisi climatica sarebbe abbastanza inutile, non convincerebbe nessuno a imbarcarsi in un progetto come quello delle CER. Occorre invece far perno sui risparmi economici. <\/p>\n\n\n\n

In una sorte di inversione delle intenzioni, credo che sarebbe pi\u00f9 proficuo oggi convincere un ristretto numero di persone a realizzare una CER e usare questa esperienza per convincere gli altri che agire insieme porta benefici, anche, ma non solo, economici, piuttosto che far perno sul senso di solidariet\u00e0 per costruire una comunit\u00e0 energetica,
Ma, come abbiamo visto, anche questo approccio non \u00e8 affatto scevro da difficolt\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

Un altro ostacolo significativo \u00e8 stata l’assoluta refrattariet\u00e0 degli amministratori locali nei piccoli Comuni oggetto originario del nostro Progetto. Un\u2019assenza dovuta sia a indifferenza \u201cpolitica\u201d, sia a una caratteristica che riguarda tutti i Comuni, ma soprattutto i pi\u00f9 piccoli, ossia la mancanza di risorse e competenze a livello locale. Gli uffici tecnici, per esempio, sono sottodimensionati e spesso devono condividere il personale tra pi\u00f9 amministrazioni: in queste condizioni non \u00e8 facile seguire complessi iter burocratici.
Tuttavia, quando c’\u00e8 una forte volont\u00e0 politica, \u00e8 possibile superare questi ostacoli e realizzare progetti concreti: un esempio \u00e8 il comune di Torre Beretti, con appena 512 abitanti. Nonostante le dimensioni ridotte, qui l\u2019ente locale \u00e8 riuscito a creare la prima comunit\u00e0 energetica della provincia di Pavia. Ci\u00f2 dimostra che, con la giusta determinazione, \u00e8 possibile superare le difficolt\u00e0 e realizzare progetti concreti.<\/p>\n\n\n\n

Ma ora un grande rischio che si sta correndo, vista la lentezza con cui si vanno costituendo le CER in Italia anche grazie a una burocrazia che certo non aiuta, \u00e8 che arrivino, e lo stanno facendo, grandi aziende del settore che si offrono per costituire CER \u201cchiavi in mano\u201d. Lo fanno sfruttando l’innegabile complessit\u00e0 dell\u2019iter di costituzione e della gestione di una comunit\u00e0 energetica (costituire un soggetto giuridico, dotarsi di un ufficio amministrativo etc). Ma cos\u00ec facendo si spogliano le CER del loro significato pi\u00f9 profondo: il controllo da parte dei cittadini. Un aspetto ancor pi\u00f9 importante se si pensa che le CER possono diventare imprese energetiche che generano profitti da investire direttamente nei territori. Come? Creando reti di comunit\u00e0 energetiche che condividono risorse e competenze, reti in cui l\u2019amministrazione \u00e8 centralizzata. L’obiettivo: mantenere il controllo locale sull\u2019energia, in modo che i benefici ricadano direttamente sulle comunit\u00e0. Esperienze di questo tipo si stanno facendo in Piemonte e in Friuli, per esempio \u2013 link a video di Olivero https:\/\/www.youtube.com\/watch?v=JV9JjCGPLK8<\/a>).
Per questi motivi \u00e8 importante muoversi rapidamente e organizzarsi dal basso. E sarebbe importante che gli Enti Locali facessero da capofila.<\/p>\n\n\n\n

Per finire, vorrei ricordare che il concetto di beni comuni \u00e8 fondamentale per comprendere il valore delle risorse naturali che appartengono a tutti. Un esempio emblematico \u00e8 l’acqua,  oggetto di un importante referendum alcuni anni fa per ribadirne lo status di bene comune (referendum peraltro bellamente ignorato da tutti i governi succedutisi fin qui). Come l’acqua, anche il vento e i fotoni che ci arrivano dal sole sono un bene comune. E per ci\u00f2 stesso, non \u201cpossedibili\u201d da alcuno.<\/p>\n\n\n\n

Qual \u00e8 il tuo percorso personale e lavorativo? Vuoi condividere degli hobby\/passioni che hai?<\/strong> <\/p>\n\n\n\n

Laureata in Biologia dopo la maturit\u00e0 classica, ho lavorato per un decennio come ricercatrice in ambito universitario, sia in Italia che negli Stati Uniti. Ma mi sono resa conto abbastanza presto che quello non sarebbe stato il mio futuro. Ho scelto cos\u00ec di divulgare la scienza, piuttosto che \u201cfarla\u201d e sono diventata giornalista scientifica, professione che ho svolto, prima nell\u2019ambito di un\u2019agenzia di giornalismo, poi come presidente di una piccola cooperativa editoriale, fino al 2018, quando mi sono licenziata concedendomi un anno sabbatico. E qui inizia il terzo periodo della mia attivit\u00e0 lavorativa, ma con sempre la scienza al centro. Nel 2019 infatti faccio la mia prima esperienza nella scuola affiancando un vecchio amico che avevo perso di vista, Gabriele Porrati.<\/p>\n\n\n\n

Avevo conosciuto Gabriele – che peraltro mi ha fatto conoscere Semi di Scienza \u2013 partecipando alla battaglia del comitato ambientalista del nostro paese contro l’installazione di un impianto di bioetanolo, nel 2007. Da quegli incontri, su spinta di Gabriele, \u00e8 nata l\u2019associazione Cambiamo<\/p>\n\n\n\n

con cui abbiamo organizzato due edizioni del Festival di Cambiamo a Zinasco, con l’obiettivo di creare un festival ecologista che combinasse concerti serali con momenti di divulgazione scientifica. Con il passare del tempo, gli impegni lavorativi mi hanno assorbito totalmente, e mi sono allontanata dall\u2019attivit\u00e0 in paese, mentre Gabriele spostava l’organizzazione dei festival a Pavia. Nel frattempo, Cambiamo si \u00e8 trasformata da associazione a cooperativa di promozione sociale, con un focus particolare sulla divulgazione scientifica rivolta a studenti, insegnanti, politici locali e assessori.<\/p>\n\n\n\n

Nel 2019 ho ripreso contatto con Gabriele in modo casuale. Lui stava lavorando a un progetto di educazione ambientale nelle scuole superiori di Pavia e mi ha chiesto di partecipare. L\u2019esperienza mi \u00e8 piaciuta, e ho toccato con mano quanto sia cruciale avvicinare i ragazzi alla questione ambientale, spiegare loro quanto \u00e8 importante lottare da subito per cercare di fermare il progredire della crisi ambientale, cos\u00ec ho deciso cos\u00ec di provare a insegnarla, la scienza. Un ottimo modo per parlare di ecologia. Mi sono iscritta nelle graduatorie provinciali per l’insegnamento nelle scuole superiori di Pavia ed \u00e8 cos\u00ec che ho fatto supplenze negli ultimi tre anni, e devo dire che la cosa mi piace molto. Mi sento \u201cin missione per conto del Gabri\u201d (s\u00ec, perch\u00e9 lui purtroppo se ne \u00e8 andato all\u2019inizio del 2021, e ci manca molto).<\/p>\n\n\n\n

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Gazebo a Zinasco (PV)<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Come ti ha arricchito personalmente il progetto?<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Per me, adolescente cresciuta nel movimento degli studenti degli anni ’70, \u00e8 una sorta di \u00e0ncora di salvezza. Perch\u00e9? Il motivo \u00e8 che non ho mai abbandonato l\u2019idea che questo mondo si possa cambiare in meglio. <\/p>\n\n\n\n

Certo \u00e8 che di questi tempi (soprattutto gli ultimi anni) tenere la barra dritta in tal senso \u00e8 dura: in un mondo che invece di migliorare peggiora sempre di pi\u00f9 (non bastava la gravissima crisi climatica, ci abbiamo aggiunto anche le guerre, si torna persino a parlare di armi nucleari, dopo tutte le battaglie pacifiste no-nuke!) il senso di spaesamento, di solitudine (i singoli sono sempre pi\u00f9 chiusi in se stessi, nell\u2019epoca dell\u2019individualismo a go-go), di impotenza pu\u00f2 essere paralizzante. <\/p>\n\n\n\n

Ebbene, in tutto ci\u00f2 avere un obiettivo concreto come quello dello sviluppo delle comunit\u00e0 energetiche, per tutti i motivi gi\u00e0 elencati, per me \u00e8 ossigeno puro: recuperare il senso, la forza dell\u2019agire comune per perseguire obiettivi che vanno nella direzione giusta pu\u00f2 essere la risposta all\u2019attuale degrado. Sono convinta infatti che ogni comunit\u00e0 energetica che prende vita sia un piccolo granello negli ingranaggi di un sistema che va deviato dal suo percorso suicida. E se, per esempio, la nostra Penisola (o tutta l\u2019Europa, l\u2019Africa) venisse ricoperta da una rete di comunit\u00e0 energetiche? Sarebbe splendido. Allora la speranza di salvare questo nostro mondo, agendo tutti insieme contro i pochi che traggono profitto da guerre e disastri, potrebbe diventare una bellissima realt\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

Approfondisci il progetto<\/a> \u201cPratiche di sostenibilit\u00e0. Cambiamo marcia all\u2019energia\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

In questa intervista abbiamo il piacere di parlare con Cinzia Tromba, referente del progetto \u201cPratiche di sostenibilit\u00e0. Cambiamo marcia all\u2019energia\u201d, sostenuto dall\u20198×1000 della Chiesa valdese e portato avanti dall\u2019associazione Semi di Scienza. Prima di parlare del progetto, dobbiamo dire cosa sono le comunit\u00e0 energetiche rinnovabili. Che cosa sono? Uno strumento rivoluzionario, n\u00e9 pi\u00f9 n\u00e9 meno. […]<\/p>\n","protected":false},"author":7,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_mi_skip_tracking":false},"categories":[20,8,331,486],"tags":[28,325,487,10,11],"_links":{"self":[{"href":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2932"}],"collection":[{"href":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/7"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=2932"}],"version-history":[{"count":3,"href":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2932\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":2940,"href":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2932\/revisions\/2940"}],"wp:attachment":[{"href":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=2932"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=2932"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=2932"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}