Il mare svuotato
L’irresistibile prospettiva di un’altra nuova frontiera per l’attività economica mondiale ha portato a valutazioni entusiastiche e, molto probabilmente, troppo entusiaste della possibilità di sfruttare il mare per nutrire il mondo, fornire energia a basso costo, diventare una nuova fonte di minerali e altri miracoli futuri. Questo libro dà alcune indicazioni concrete su come veramente, al di là degli entusiasmi, dovremmo guardare al futuro dei nostri mari: gli autori, mettendosi sulle orme dei nostri remoti antenati che hanno gradualmente scoperto il mare e le sue risorse, ci parlano della “maledizione del pescatore” – una maledizione di tipo “economico” appunto, perché i pescatori sono sempre stati non proprio ricchi nonostante tanto lavoro e il progresso tecnologico –, ci spiegano perché gli esseri umani tendono a distruggere le risorse da cui dipendono e ci introducono, in modo critico, le possibili tecniche per l’estrazione di ulteriori risorse dal mare.
La conclusione è la seguente: il mare non è ancora sfruttato così a fondo come la terra e alcune nuove idee, come quella di usare il plankton per il settore alimentare, promettono bene. Ma il fatto è che il grado di sfruttamento attuale dell’intero ecosistema marino è comunque già sopra ogni limite di sostenibilità: il settore della pesca a livello mondiale è in declino, il traffico navale turistico e commerciale è già intensissimo e, non ultimo, il mare è diventato il più grosso ricettacolo di rifiuti di tutte le attività umane.
E questi sono solo alcuni dei temi che il volume tratta, cercando di proporre una visione realistica di quale futuro si prospetta per l’ambiente marino. Ma scoprirete anche molte altre cose interessanti: le gesta dei Neanderthal, che affrontarono per primi il grande blu con una semplice canoa, come è stato possibile per cinque uomini su una piccola barca uccidere una balena gigante, che tipo di olio le vergini del Vangelo mettevano nelle loro lampade, e come un professore di matematica, Vito Volterra, scoprì le ”equazioni di pesca”, perché è diventato così facile essere punti da una medusa mentre si nuota nel mare, e come giocare a Moby Dick, un semplice gioco da tavolo che simula lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e che troverete allegato al volume.
Dopo aver letto questo libro coinvolgente e perspicace sulla relazione in rapida espansione tra l’umanità e il mare, il lettore avrà visto quanto l’ambiente marino ci parla già tanto di sé e del suo stato di salute, senza dover per forza indossare maschere e bombole ed essere esperti subacquei.
Gli autori: Ilaria Perissi e Ugo Bardi
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