Primo: difendi la terra
Nel momento in cui si sta redigendo un Piano di ripresa e resistenza (PNRR) all’insegna di un’uscita “verde” dalla crisi pandemica, c’è chi propone la costruzione di logistiche su terreni agricoli: un esempio è in provincia di Pavia, dove i progetti proposti sono ben 5 (http://www.cnapavia.it/lassedio-delle-logistiche…/). Se realizzati, condannerebbero migliaia di ettari produttivi all’infertilità per i prossimi secoli. Un esempio locale specchio di un inveterato malcostume nazionale che non accenna a fermarsi. Secondo l’ultimo Rapporto ISPRA riferito al 2019, infatti, l’italico autocannibalismo consuma 2 metri quadrati di suolo al secondo, 21 campi di calcio al giorno, 57,2 Km quadrati in un anno (https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/consumo_suolo_agportal/index.html).
La terra però non soffre solo quando viene ricoperta di cemento o asfalto, lo fa anche quando la si intossica con pesticidi e fertilizzanti che fanno piazza pulita dell’universo di creature (dai lombrichi a tantissime specie di microrganismi) che, vivendo nei primi strati di suolo, sono le vere fattrici della sua fertilità.
Ma una volta che sia stata cementificata, asfaltata, prosciugata del suo humus, alla terra occorrono da cento a mille anni per riformare un centimetro di terreno fertile, duemila per rigenerarne 10 centimetri (https://www.terranuova.it/News/Agricoltura/Federbio-In-Italia-si-perdono-2-metri-quadri-di-suolo-al-secondo, https://www.terranuova.it/News/Agricoltura/Erosione-cemento-inquinamento-ogni-mezz-ora-persi-500-ettari-di-suolo).
Quindi, per realizzare un mondo davvero sostenibile c’è bisogno innanzitutto di terra, tanta e buona: meno cemento e asfalto e meno agricoltura intensiva, più terra ricca di suo e più agricoltura sana (https://www.lanuovaecologia.it/la-terra-vale-di-piu-se-lasciata-selvaggia/?fbclid=IwAR3_osFf9nLeK0rmGECgstT9r0KWt7qXGCeWY2q6l1drK4Tp8_Gc9aV9dLI). Come peraltro previsto dall’iniziativa europea “Farm to fork”.
autrice: Cinzia Tromba, referente scientifica del progetto “CAMBIAMO di Garbriele Porrati”.
Lascia un commento