Biodiversità – Semi di Scienza https://www.semidiscienza.it Thu, 31 Oct 2024 08:55:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.10 https://www.semidiscienza.it/wp-content/uploads/2019/01/cropped-Semi-di-scienza-1-32x32.png Biodiversità – Semi di Scienza https://www.semidiscienza.it 32 32 Let’s Be Nice to the Ocean https://www.semidiscienza.it/2024/10/31/lets-be-nice-to-the-ocean/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lets-be-nice-to-the-ocean Thu, 31 Oct 2024 08:45:15 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2986

Let’s Be Nice to the Ocean è un movimento composto da numerosi soggetti che sostengono il Principio di Protezione: rendere la protezione dell’oceano la norma piuttosto che l’eccezione.

Let’s Be Nice to the Ocean è stato lanciato dal Varda Group nel novembre 2023 con il supporto di sette organizzazioni partner con l’obiettivo di aumentare l’ambizione della Terza Conferenza delle Nazioni Unite sull’oceano attraverso approcci innovativi alla protezione dell’oceano.

Come Semi di Scienza abbiamo entusiasti di esserci uniti al movimento e non vediamo l’ora di lavorare insieme per portare avanti azioni volte a rendere la protezione dell’oceano la regola, non l’eccezione, con la Terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani a Nizza all’orizzonte.

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Lo Sfalcio dei Prati https://www.semidiscienza.it/2023/05/23/lo-sfalcio-dei-prati/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lo-sfalcio-dei-prati https://www.semidiscienza.it/2023/05/23/lo-sfalcio-dei-prati/#respond Tue, 23 May 2023 11:08:30 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2402

Di Matteo Bo

Lo sfalcio dei prati, inteso come la fienagione dei campi agricoli o più semplicemente il taglio dell’erba nel proprio giardino, è un’azione che può avere un impatto non trascurabile sull’ambiente. In questo articolo, nella fase dell’anno in cui si verifica la maggior frequenza dei tagli, si descriveranno alcune caratteristiche di questo fenomeno ecologico alla micro-scala dando qualche spunto utile nella gestione delle aree verdi urbane e delle conseguenti ricadute per le numerose forme di vita che ospitano.

È un dato ormai assodato che il passaggio dai sistemi tradizionali di coltivazione all’agricoltura intensiva ha eliminato una notevole quantità di spazi e nutrienti per numerose specie animali e vegetali che prosperavano nelle nostre campagne. Un esempio tipico è il taglio degli alberi ad alto fusto e l’eliminazione delle siepi così come l’estensione delle superfici coltivate a monocoltura (mais tipicamente) che hanno stravolto il paesaggio della pianura padana (e non solo) generando la forte riduzione o sparizione di varie specie autoctone di invertebrati, piccoli mammiferi e uccelli. La seguente immagine tratta dal sito dell’associazione culturale La Biolca rende un’idea di tale sconvolgimento del paesaggio agricolo.

Fonte: La Biolca

Questo contesto ha portato le rimanenti specie animali a rivolgersi alle superfici ancora naturali, ai prati incolti e agli spazi urbani (parchi pubblici e giardini privati) per procacciarsi i nutrienti necessari. Il taglio dell’erba in queste aree può stravolgere nel giro di pochi minuti non solo l’estetica del posto ma anche le possibilità di sopravvivenza di molti animali e lo stesso micro-clima. Un prato fiorito è infatti la casa vera e propria di vari animali (invertebrati di vario ordine, serpenti e piccoli roditori per fare qualche esempio) nonché il “negozio di alimentari” di tutte le specie impollinatrici. Inoltre, la presenza di “erba alta” comporta una maggiore capacità di trattenere l’umidità da parte del terreno agendo in contrasto con i fenomeni di erosione e siccità, proteggendo anche gli arbusti e le piante ad alto fusto dai prolungati periodi senza precipitazioni.

Come descritto in un recente articolo di Nuova Ecologia, in alcuni paesi quali la Germania e la Svizzera sono state regolamentate le attività di sfalcio per contrastare la perdita di biodiversità da esse generato. Con poca differenza nelle scelte effettuate nella gestione delle proprie aree verdi pubbliche e private si può infatti arricchire o impoverire fortemente l’ecosistema di una città e dei suoi dintorni. Un esempio è quello di uno studio condotto nella Riserva naturale di Canale Monterano sulle frequenze orarie di passaggio al nido per nutrire i pulli da parte di differenti famiglie di uccelli Saltimpalo: nelle aree sfalciate si è passati da 24-25 prede/ora a 12-13 prede/ora con una riduzione anche delle dimensioni degli insetti predati e conseguentemente delle possibilità di vita dei piccoli. Un dato altresì significativo è che tra Stati Uniti e Canada (ma la situazione in Italia può essere richiamata, pur con le dovute proporzioni) la scelta di coltivare i giardini  “all’inglese” occupa uno spazio di circa 25 milioni di ettari (circa 10 volte la Sardegna come sottolineato in un post di Alberto DeLogu): si tratta della più grande tipologia di “coltivazione” del Nord America, con una biodiversità bassissima, senza fornire nutriente alla grandissima maggioranza delle specie animali che vivono nei prati, determinando il consumo di milioni di barili di benzina e producendo milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Per fortuna esistono alcune buone pratiche, soprattutto anche di semplice implementazione, per ridurre o evitare lo sconvolgimento dovuto al taglio delle aree verdi, tra le quali:

  • Effettuare un taglio “a mosaico” ovvero lasciando alcune aree nel pieno della fioritura incolte per poi rimandare ad un successivo taglio,
  • Tagliare a 10-12 cm e non a raso in modo da aumentare le possibilità di sopravvivenza di bruchi, anfibi e rettili,
  • Effettuare un taglio ritardato di qualche giorno consentendo di completare i cicli di riproduzione di alcuni animali e la semina naturale dei fiori,
  • Nei campi e nelle superfici estese, iniziare il taglio dal centro e non da un lato in modo da permettere a molti animali di mettersi in salvo verso i bordi esterni,
  • Lasciare aree incolte durante il periodo invernale rimandando l’eventuale fresatura di orti e campi.

Come riflessione finale, un po’ provocatoria e forse un po’ banale, la domanda che dovrebbe porsi ciascun proprietario di una superficie verde di varia dimensione quando si tratta di gestirla nel taglio o nella potatura: posso attendere ancora un po’ e lasciare magari anche quell’angolo incolto, risparmiando 2 litri di benzina del decespugliatore o qualche kW di elettricità del tosaerba, per godere della vista di qualche apina e del cinguettio di qualche uccello? Quanti litri d’acqua risparmio lasciandola più alta e non dovendola quindi irrigare in continuo perché non ingiallisca?

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La tutela dell’ambiente e della biodiversità entra a far parte della Costituzione della Repubblica Italiana https://www.semidiscienza.it/2022/02/09/la-tutela-dellambiente-e-della-biodiversita-entra-a-far-parte-della-costituzione-della-repubblica-italiana/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-tutela-dellambiente-e-della-biodiversita-entra-a-far-parte-della-costituzione-della-repubblica-italiana https://www.semidiscienza.it/2022/02/09/la-tutela-dellambiente-e-della-biodiversita-entra-a-far-parte-della-costituzione-della-repubblica-italiana/#respond Wed, 09 Feb 2022 15:47:48 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=1551

8 Febbraio 2022: una giornata storica. L’ambiente entra nella Costituzione della nostra Repubblica e lo fa all’interno di due articoli molto significativi. Andiamo con ordine…

Costituzioni e ambiente: qual è lo stato di fatto?

L’Italia va a recuperare un ritardo con altre nazioni quali la Germania, in cui all’articolo 20 della Costituzione Federale Tedesca, già dal 1994, si cita: «Lo Stato, anche in considerazione della responsabilità nei confronti delle generazioni future, tutela, nell’ambito dell’ordinamento costituzionale, le basi naturali della vita e gli animali, con misure di carattere legislativo. Questa tutela avviene per effetto di misure di carattere legislativo e – in conformità alle stesse – agiranno i poteri esecutivi e giudiziari». Altri esempi arrivano dagli Stati Uniti: «Il popolo ha il diritto a un’aria pulita, a un’acqua pura e a una conservazione dei valori naturali, paesaggistici, storici ed estetici dell’ambiente. Le risorse naturali pubbliche della Pennsylvania sono proprietà comune di tutte le persone, comprese le generazioni che devono ancora venire». Simile discorso per l’India, la cui Costituzione contiene riferimenti espliciti all’ambiente in diversi punti, e Spagna, in cui all’articolo 45 si cita «Ognuno ha il diritto di godere di un ambiente adatto allo sviluppo personale, nonché il dovere di preservarlo». L’azione si inserisce poi in quelle già intraprese da altri paesi quali la Francia, dove il presidente Macron ha annunciato l’intenzione di inserire i temi ambientali all’articolo 1 della Costituzione.

Qual è stato l’iter necessario per questa modifica?

La modifica è avvenuta con un Disegno di Legge che prevedesse l’adozione da parte di ciascuna Camera, dei deputati e del Senato, con due deliberazioni a distanza di almeno 3 mesi e con la maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione (ai sensi dell’art. 138 c. 1 Cost.). La riforma è stata approvata a giugno 2021 dal Senato e, con la seconda votazione di ieri (8 febbraio 2022), in modo definitivo dalla Camera dei Deputati. A quest’ultima votazione, su 475 votanti il risultato è stato di 468 voti a favore, uno contrario e sei astenuti. Non è pertanto necessario un referendum popolare in materia.

Quali sono le modifiche?

Articolo 9: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. TUTELA L’AMBIENTE, LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI, ANCHE NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI. LA LEGGE DELLO STATO DISCIPLINA I MODI E LE FORME DI TUTELA DEGLI ANIMALI»

Articolo 41: «L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, ALLA SALUTE, ALL’AMBIENTE. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali E AMBIENTALI».

L’importanza di queste modifiche

Il “peso” di questa novità è facilmente intuibile. L’Italia da oggi conterrà all’interno del testo che definisce «le norme giuridiche e legislative fondamentali che tracciano le linee maestre dell’ordinamento dello stato» i primi espliciti riferimenti alla tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e degli animali. In particolare, l’inserimento in uno dei primi 12 articoli, noti come “PRINCIPI FONDAMENTALI”, permette di contornare chiaramente l’importanza del tema al centro di tutte le politiche e azioni normative di prerogativa della nazione. Non solo, viene citato esplicitamente «nell’interesse delle future generazioni» dando voce alla giustizia intergenerazionale che ha riempito negli scorsi mesi le piazze con i colori delle ragazze e dei ragazzi del movimento Fridays For Future.

Non di minor importanza la modifica dell’art. 41, in cui – facendo seguito alle normative già esistenti quali il Testo Unico dell’Ambiente D.Lgs. 152/2006 – si chiarisce in modo netto e definitivo che l’iniziativa economica privata non possa svolgersi in contrasto con l’ambiente e la salute delle persone.

Anche le organizzazioni non governative come Legambiente, Greenpeace e WWF accolgono positivamente la novità, pur sottolineando la necessità di costruire un sistema di norme adeguato alla tutela della natura e di agire tempestivamente per rispondere alle richieste dei cittadini.

A questa novità si può solo guardare con favore, ricordandosi come la Costituzione rappresenti il faro della nostra democrazia e da oggi anche un riferimento di speranza per un mondo in cui gli ecosistemi e le persone siano finalmente messi al centro dello sviluppo sostenibile delle nostre società.

Fonti:

Autori: Matteo Bo e Camilla De Luca – soci di Semi di Scienza

Costituzione | diritti | Normativa sull'ambiente
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Monitoraggio della biodiversità e tutela dei rischi nella riserva naturale orientata della Timpa di Acireale (CT) https://www.semidiscienza.it/2020/05/27/monitoraggio-della-biodiversita-e-tutela-dei-rischi-nella-riserva-naturale-orientata-della-timpa-di-acireale-ct/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=monitoraggio-della-biodiversita-e-tutela-dei-rischi-nella-riserva-naturale-orientata-della-timpa-di-acireale-ct https://www.semidiscienza.it/2020/05/27/monitoraggio-della-biodiversita-e-tutela-dei-rischi-nella-riserva-naturale-orientata-della-timpa-di-acireale-ct/#respond Wed, 27 May 2020 14:05:30 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=1048

di eConscience – Art of Soundscape (http://www.econscience.earth/)

Il progetto Mitigazione Idrogeologica Paesaggio Ambiente Territorio (MIPAT), finanziato da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2018, si pone l’obbiettivo di aumentare la resilienza di un sistema fragile come la Riserva Naturale Orientata de ‘La Timpa’, Acireale (CT), profondamente antropizzato e soggetto ad elevato rischio idro-geologico e di perdita di biodiversità. La Riserva della Timpa di Acireale è una stretta fascia di territorio lunga circa 8 km che risale ripidamente dal mare in maniera scoscesa fino a circa 180 m di altitudine. A causa della sua peculiare morfologia è stata per anni eletta a “terrazza sul mare”, per lo sviluppo edilizio della città di Acireale, minacciando intere porzioni di territorio. Negli ultimi decenni, il territorio della Timpa ha inoltre subito ingenti danni a seguito di eventi disastrosi come allagamenti e incendi.

Il progetto, attualmente in corso, volge lo sguardo al passato e pone inoltre l’attenzione su quelle dinamiche che nei secoli hanno dato forma al territorio. Dalla riscoperta di antichi mestieri alle tipiche coltivazioni, si vuole ridare un’armatura ad un territorio per gran parte oggi abbandonato. Le attività di monitoraggio e di educazione ambientale programmate nell’ambito del progetto MIPAT consentono la comprensione dell’urgenza e l’importanza della prevenzione dei rischi, mediante la messa in atto di azioni di adattamento e mitigazione, rispettosi delle caratteristiche naturalistiche della Riserva.

In particolare, il ruolo svolto dall’associazione eConscience – in partenariato con Circolo Lega per l’Ambiente Sartorius Waltershausen (capofila), Circolo Arci Babilonia, Comune di Acireale, Fondazione Città del Fanciullo, Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale (Regione Sicilia) e l’Università degli studi di Catania – si incentra sul monitoraggio acustico e visivo della biodiversità presente nella Riserva e sulla realizzazione di laboratori e percorsi didattici volti alla sensibilizzazione alla tutela ambientale, con particolare attenzione alla valorizzazione e al mantenimento degli equilibri ecosistemici.

Un approccio altamente multidisciplinare e interattivo consente di scoprire l’ambiente naturale e il territorio con strumenti immediati e alla portata di tutti. Ciò anche grazie alla valorizzazione “estetica” dei suoni dell’ambiente, che diventano un importante strumento di sensibilizzazione, consentendo la scoperta delle componenti sonore, naturali e antropiche, che caratterizzano il territorio della Riserva. Verrà infatti realizzato uno strumento didattico e interattivo sul paesaggio sonoro locale, finalizzato alla scoperta delle dinamiche e dei suoni che caratterizzano l’area, con particolare attenzione all’impatto delle attività antropiche su di essi. L’installazione si baserà su strumenti in dotazione all’associazione, come il tavolo interattivo dotato di sistema “Reactivision” per la simulazione di paesaggi sonori terrestri e marini, che consente di utilizzare una chiave di lettura semplice e immediata per rivolgersi ad un pubblico vasto. Ascoltando i suoni emessi dalle diverse specie che popolano la riserva naturale orientata della Timpa e i suoni antropici tipici del territorio, sarà possibile scoprire la complessità acustica che caratterizza l’area.

Figura 1. Una giornata di monitoraggio all’interno della Riserva.

Vi abbiamo presentato questo importante progetto che vede coinvolta l’associazione eConscience perchè crediamo nell’importanza di fare rete tra associazioni presenti sul territorio italiano e divulgare iniziative così importanti per la collettività. Inoltre vi vogliamo dare un’anteprima, Semi di Scienza ed eConscience stanno unendo le loro forze e competenze allo scopo di realizzare un progetto sul rumore. Ci stiamo lavorando e non appena saremo pronti vi comunicheremo tutti i dettagli del nostro progetto. Per adesso vi chiediamo di ragionare sul silenzio, secondo voi esiste? Molti scienziati sono concordi nel dire che il silenzio in fondo non esiste, ma allora siamo circondati dal rumore?

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BIOdiversifiCARE https://www.semidiscienza.it/2020/04/18/biodiversificare/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=biodiversificare https://www.semidiscienza.it/2020/04/18/biodiversificare/#respond Sat, 18 Apr 2020 16:11:52 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=906 E’ noto come il contatto con la Natura ed il prendersi cura di altri organismi viventi, come piante ed animali, possano svolgere importanti funzioni terapeutiche. L’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri (IRET) del CNR, in collaborazione con il Centro Socio Riabilitativo Educativo “Il Girasole”  di Morreno di Orvieto (TR), hanno realizzato il progetto pilota BIOdiversifiCARE, coordinato da Andrea Scartazza del CNR-IRET di Pisa, per verificare come la conservazione e propagazione dell’agro-biodiversità locale in un giardino terapeutico (healing garden) possa costituire un valido strumento per promuovere una serie di servizi ecosistemici per la comunità ed il benessere biopsicosociale in persone affette da diverso grado di disabilità fisica e/o psichica. Per questo scopo, un gruppo di “Custodi della biodiversità”, composto da giovani con disturbo dello spettro autistico, è stato costituito per realizzare un giardino terapeutico dove propagare, conservare e studiare antiche varietà orticole locali.

Questo approccio ha offerto numerose opportunità di contatto con la Natura e ha favorito gli scambi interpersonali tra i giovani “Custodi”, gli operatori socio-sanitari, i volontari del centro, la comunità locale (in particolare la popolazione anziana) e i ricercatori, in un ambiente e contesto socioculturale ad alto grado di biodiversità. Questo intervento sinergico ha generato un significativo effetto sugli indici della Scala osservativa per la Valutazione delle Funzioni di Base (SVFB) utilizzati per monitorare gli obiettivi riabilitativi nei giovani partecipanti al progetto. In particolare, è stato osservato un cambiamento in positivo degli indici relativi agli item “Intenzione”, “Interazione” e “Regolazione”, indicando un miglioramento nelle abilità sociali e nelle relazioni interpersonali. Inoltre, essere “Custodi” di varietà antiche e in pericolo di estinzione può rappresentare per tutti, ed in particolare per le persone che possiedono “diverse abilità”, un modo per aumentare l’autostima ed il senso di appartenenza al contesto sociale di vita, contribuendo con il proprio lavoro al raggiungimento di un importante obiettivo per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Nel corso delle prove sperimentali condotte con l’aiuto dei “Custodi” presso il giardino terapeutico, sono stati determinati e proposti una serie di tratti funzionali agronomici, fisiologici e biochimico-nutrizionali da utilizzare come strumenti efficienti ed economici per eseguire test di screening e di valutazione del germoplasma locale.

Questo lavoro ha dimostrato come prendersi cura della “diversità della vita” a livello vegetale, umano e socioculturale in un giardino terapeutico abbia permesso di conseguire due importanti obiettivi: i) il miglioramento della salute, del benessere individuale e delle capacità relazionali in giovani affetti da disturbo dello spettro autistico e ii) la conservazione e valorizzazione della biodiversità locale, attraverso la cura di varietà antiche e l’acquisizione di dati storici e la determinazione di tratti funzionali utili per agricoltori, breeders e ricercatori e per il trasferimento di questa eredità alle generazioni future.

In conclusione, questo studio pilota ha dimostrato che un adeguato piano di gestione degli orti e giardini curativi può rappresentare un modo concreto per favorire il raggiungimento degli obiettivi terapeutici, la conservazione dell’agro-biodiversità locale e la promozione del valore della “diversità” come preziosa risorsa e patrimonio dell’intera comunità, portando a un diffuso miglioramento del benessere biopsicosociale ed ambientale.

Per approfondire: Scartazza A., Mancini M.L., Proietti S., Moscatello S., Mattioni C., Costantini F., Villani F., Massacci A. (2020). Caring local biodiversity in a healing garden: therapeutic benefits in young subjects with autism. Urban Forestry & Urban Greening, 47: 126511. https://doi.org/10.1016/j.ufug.2019.126511

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