Rumore – Semi di Scienza https://www.semidiscienza.it Thu, 09 Mar 2023 11:49:52 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.10 https://www.semidiscienza.it/wp-content/uploads/2019/01/cropped-Semi-di-scienza-1-32x32.png Rumore – Semi di Scienza https://www.semidiscienza.it 32 32 Rumore e sicurezza del lavoro: lo strano caso dei Professori d’orchestra https://www.semidiscienza.it/2021/09/09/rumore-e-sicurezza-del-lavoro-lo-strano-caso-dei-professori-dorchestra/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rumore-e-sicurezza-del-lavoro-lo-strano-caso-dei-professori-dorchestra https://www.semidiscienza.it/2021/09/09/rumore-e-sicurezza-del-lavoro-lo-strano-caso-dei-professori-dorchestra/#respond Thu, 09 Sep 2021 15:00:22 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=1451 Molta letteratura e molti passi in avanti a livello culturale e normativo sono stati fatti negli ultimi trent’anni per la tutela della salute dei lavoratori. In Italia, il primo cardine fondamentale è rappresentato dalla famosa legge 626 del 1994 seguita dall’altrettanto importante decreto legislativo 81 del 2008, altresì noto come Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro. Tali riferimenti normativi hanno spostato l’attenzione sulla prevenzione delle malattie e degli infortuni e sulla necessità di prediligere la sicurezza in tutte le fasi lavorative per tutto l’arco della vita di un lavoratore.

Azioni quali la progettazione degli spazi e la predisposizione di dispositivi di protezione collettiva e individuale hanno rappresentato in molti settori una svolta rispetto una delle principali malattie lavoro-correlate: l’ipo-acusia. Tuttavia, tali regole, per quanto necessarie, non possono essere sufficienti in tutti i settori; in questo articolo – facendo una sintesi di quanto emerso in un lavoro scientifico già oggetto di pubblicazione – si descrive pertanto brevemente la valutazione dell’esposizione a rumore in un settore non-convenzionale.

In un ambito in cui la qualità e la bellezza del suono costituiscono il prodotto stesso dell’attività, i lavoratori del settore della musica subiscono anche quella parte indesiderata del suono definibile come rumore (non me ne vogliano i musicisti). In particolare, i professori d’orchestra sono esposti in modo non occasionale a livelli acustici superiori a quelli di sicurezza. Gli effetti sulla salute sono legati alla natura intrinseca dell’attività lavorativa in cui l’intensità stessa del suono costituisce una componente sia essenziale della rappresentazione musicale sia del danno per esposizione di lungo periodo. Ciò rende necessario un approccio “atipico” rispetto ai comparti industriali o del terzo settore in cui l’acustica si presenta solamente come componente di fastidio o danno e peggioramento generale della qualità dell’ambiente di lavoro. Nello specifico, a differenza di altri settori, non si può agire significativamente introducendo limitazioni alla “sorgente del rumore” (la musica) né predisporre tecniche di fono-isolamento, fono-assorbimento e/o dispositivi di protezione individuale che potrebbero alterare la sensibilità artistica dei musicisti, del Direttore e dell’acustica concertistica in generale.

Ciò premesso, occorre agire non solo sulla natura e intensità del rumore ma considerare anche i tempi e le modalità di esposizione allo stesso. La norma tecnica italiana considera di misurare il livello equivalente (l’intensità media del rumore in un intervallo di tempo) e di picco (il massimo valore misurato) su almeno tre brani interi rappresentativi delle tipologie musicali proposte. Ne consegue che le valutazioni dovranno necessariamente essere effettuate considerando la settimana ricorrente a massimo rischio. Per il settore della musica essa è definita come la terza peggiore settimana in termini di esposizione a rumore avvenuta nell’anno trascorso nell’ipotesi che l’attività non subirà sostanziali variazioni nell’immediato futuro.

Poiché ogni stagione concertistica presenta una variabilità delle condizioni di esposizione al rumore, è necessario agire preventivamente ovvero con un approccio di natura organizzativa. Ciò può avvenire studiando a priori le caratteristiche dell’esposizione ed effettuando misurazioni fonometriche durante l’esecuzione dei brani. Si potrà così in seguito pervenire a uno strumento per inserire le indicazioni per la tutela della salute dei lavoratori tra le scelte programmatiche della stagione concertistica alternando concerti (e relative prove settimanali) più rumorosi e meno rumorosi e quindi un minor stress acustico per i musicisti.

Suddividendo l’analisi in due strade, si sono prima identificati e analizzati i parametri che influenzano la “rumorosità” di un concerto verificando alcune ipotesi iniziali con un monitoraggio annuale su un’importante orchestra italiana; in seguito si è stimata l’esposizione per i singoli strumenti considerando prove e concerto settimanale. Il parametro che si è ipotizzato potesse determinare la massima variabilità nei livelli acustici prodotti dall’orchestra è il repertorio eseguito; dalla letteratura si è osservato come una maggiore intensità acustica corrispondesse generalmente a repertori più recenti, quali romantico e contemporaneo, rispetto ai repertori classico e barocco. All’interno dei periodi stessi si è riscontrata una certa variabilità correlabile al singolo compositore e alla scuola di appartenenza dello stesso: un esempio si riscontra per gli autori definiti tardo romantici quali Shostakovich, vissuti cioè in un periodo storico successivo al romanticismo ma autori di opere appartenenti a quel repertorio. Un altro parametro è la numerosità dell’organico, che incide sia in termini assoluti sia per tipologia di strumenti. Infatti, oltre al numero totale di strumenti dell’orchestra che comporta un incremento nell’intensità della sorgente nel suo complesso, la presenza sul palco di strumenti “storicamente” caratterizzati da forti emissioni (principalmente ottoni e percussioni) può costituire un aggravio nella condizione di esposizione sia per gli stessi Professori sia per i colleghi disposti lungo la direzione di propagazione del suono. Indirettamente la stessa numerosità induce anche una variabilità nella disposizione degli strumenti sul palco: a una disposizione “standard” basata sugli archi (16 violini primi, 14 violini secondi, 12 viole, 10 violoncelli e 8 contrabbassi) è possibile contrapporre disposizioni meno tradizionali e l’uso di strumenti non sempre impiegati quali il pianoforte e l’arpa. Si è considerata inoltre una certa influenza sul livello acustico anche dalle scelte artistiche del Direttore e dalle eventuali specificità dei Professori d’orchestra.

Figura 1. Esempio di scenario di disposizione sul palco durante le prove generali della Sinfonia n.8 op.65 di Shostakovich

Al termine dello studio – con oltre 252 rilevamenti fonometrici su oltre 50 musicisti – si è verificato che parametri quali il repertorio, la dimensione e la disposizione dell’orchestra influenzino significativamente i livelli sonori prodotti dalla stessa. Prendendo i livelli acustici registrati presso il Direttore d’orchestra, posizionato anche per ragioni artistiche nel punto “di fuoco” del suono prodotto dalla stessa, si è osservato come il concerto con i valori minimi in termini di intensità sia stato un concerto con repertorio barocco (livelli storicamente tra i più bassi), organico ridotto (il più contenuto tra i concerti osservati con soli 30 elementi) e disposizione più distribuita sul palco. Viceversa, i valori più alti si sono riscontrati con repertorio romantico o contemporaneo, a pieno organico (fino a 95 orchestrali) e la presenza di numerosi strumenti “storicamente” alti (ottoni e percussioni). Alcune deviazioni rispetto alle ipotesi sono state osservate a seguito di scelte artistiche del Direttore sui brani, variazioni sul numero di musicisti per tipologia di strumento e organizzazione delle prove nel programma concertistico settimanale.

Senza scendere troppo nel merito delle analisi, si è osservata infine una variabilità sia tra i brani costituenti i concerti sia nelle diverse aree del palco. Tra i lavoratori più esposti si sono identificati la tromba e il corno, viceversa violisti e violinisti sono risultati soggetti a una minor esposizione a rumore. La ricerca ha confermato la necessità di ulteriori piani di miglioramento che considerino un adeguato tempo di riposo e una pianificazione della stagione non basata esclusivamente su scelte artistiche. Si precisa che l’indagine è stata effettuata presso un unico auditorium in modo da minimizzare il fattore di variabilità rappresentato dalle caratteristiche morfo–acustiche delle differenti sale da concerto, come dimostrato da ampia letteratura.

Alcuni riferimenti:

Allorto R. Nuova Storia della Musica. Ricordi Milano 2005.

Bo, M., Clerico, M., Pognant, F., 2016. Parametric Method for the Noise Risk Assessment of Professional Orchestral Musicians. Noise Health 18, 319–328. https://doi.org/10.4103/1463-1741.195797

Christian A. Acoustics for symphony orchestras; Status after three decades of experimental research. Building Acoustics 2011;18:181-206.

Laitinen HM, Toppila EM, Olkinuora PS, Kuisma K. Sound exposure among the Finnish national opera personnel. Applied Occupational and Environmental Hygiene 2003;18:177-82.

Linee guida della Conferenza permanente per le relazioni tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano del 25 luglio 2012 sul settore musicale e ricreativo conformemente all’articolo 198 del decreto legislativo n. 81/2008 e successive modifiche, approvate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro del 7 marzo 2012.

O’brien I, Ackermann B, Driscoll T. Hearing and hearing conservation practices among Australias professional orchestral musicians. Noise and Health 2014 ;16 :189-95.

Pätynen J, Lokki T. Directivities of Symphony Orchestra Instruments. Acta Acustica United with Acustica 2010:96;138-67.

Qian CL, Behar A, Wong W. Noise exposure of musicians of a ballet orchestra. Noise and Health 2011;13:59-63.

http://www.bbc.co.uk/safety/resources/aztopics/noise-at-work.html

Autore: Matteo Bo, Phd, Semi di Scienza, ingegnere ambientale.

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Monitoraggio della biodiversità e tutela dei rischi nella riserva naturale orientata della Timpa di Acireale (CT) https://www.semidiscienza.it/2020/05/27/monitoraggio-della-biodiversita-e-tutela-dei-rischi-nella-riserva-naturale-orientata-della-timpa-di-acireale-ct/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=monitoraggio-della-biodiversita-e-tutela-dei-rischi-nella-riserva-naturale-orientata-della-timpa-di-acireale-ct https://www.semidiscienza.it/2020/05/27/monitoraggio-della-biodiversita-e-tutela-dei-rischi-nella-riserva-naturale-orientata-della-timpa-di-acireale-ct/#respond Wed, 27 May 2020 14:05:30 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=1048

di eConscience – Art of Soundscape (http://www.econscience.earth/)

Il progetto Mitigazione Idrogeologica Paesaggio Ambiente Territorio (MIPAT), finanziato da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2018, si pone l’obbiettivo di aumentare la resilienza di un sistema fragile come la Riserva Naturale Orientata de ‘La Timpa’, Acireale (CT), profondamente antropizzato e soggetto ad elevato rischio idro-geologico e di perdita di biodiversità. La Riserva della Timpa di Acireale è una stretta fascia di territorio lunga circa 8 km che risale ripidamente dal mare in maniera scoscesa fino a circa 180 m di altitudine. A causa della sua peculiare morfologia è stata per anni eletta a “terrazza sul mare”, per lo sviluppo edilizio della città di Acireale, minacciando intere porzioni di territorio. Negli ultimi decenni, il territorio della Timpa ha inoltre subito ingenti danni a seguito di eventi disastrosi come allagamenti e incendi.

Il progetto, attualmente in corso, volge lo sguardo al passato e pone inoltre l’attenzione su quelle dinamiche che nei secoli hanno dato forma al territorio. Dalla riscoperta di antichi mestieri alle tipiche coltivazioni, si vuole ridare un’armatura ad un territorio per gran parte oggi abbandonato. Le attività di monitoraggio e di educazione ambientale programmate nell’ambito del progetto MIPAT consentono la comprensione dell’urgenza e l’importanza della prevenzione dei rischi, mediante la messa in atto di azioni di adattamento e mitigazione, rispettosi delle caratteristiche naturalistiche della Riserva.

In particolare, il ruolo svolto dall’associazione eConscience – in partenariato con Circolo Lega per l’Ambiente Sartorius Waltershausen (capofila), Circolo Arci Babilonia, Comune di Acireale, Fondazione Città del Fanciullo, Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale (Regione Sicilia) e l’Università degli studi di Catania – si incentra sul monitoraggio acustico e visivo della biodiversità presente nella Riserva e sulla realizzazione di laboratori e percorsi didattici volti alla sensibilizzazione alla tutela ambientale, con particolare attenzione alla valorizzazione e al mantenimento degli equilibri ecosistemici.

Un approccio altamente multidisciplinare e interattivo consente di scoprire l’ambiente naturale e il territorio con strumenti immediati e alla portata di tutti. Ciò anche grazie alla valorizzazione “estetica” dei suoni dell’ambiente, che diventano un importante strumento di sensibilizzazione, consentendo la scoperta delle componenti sonore, naturali e antropiche, che caratterizzano il territorio della Riserva. Verrà infatti realizzato uno strumento didattico e interattivo sul paesaggio sonoro locale, finalizzato alla scoperta delle dinamiche e dei suoni che caratterizzano l’area, con particolare attenzione all’impatto delle attività antropiche su di essi. L’installazione si baserà su strumenti in dotazione all’associazione, come il tavolo interattivo dotato di sistema “Reactivision” per la simulazione di paesaggi sonori terrestri e marini, che consente di utilizzare una chiave di lettura semplice e immediata per rivolgersi ad un pubblico vasto. Ascoltando i suoni emessi dalle diverse specie che popolano la riserva naturale orientata della Timpa e i suoni antropici tipici del territorio, sarà possibile scoprire la complessità acustica che caratterizza l’area.

Figura 1. Una giornata di monitoraggio all’interno della Riserva.

Vi abbiamo presentato questo importante progetto che vede coinvolta l’associazione eConscience perchè crediamo nell’importanza di fare rete tra associazioni presenti sul territorio italiano e divulgare iniziative così importanti per la collettività. Inoltre vi vogliamo dare un’anteprima, Semi di Scienza ed eConscience stanno unendo le loro forze e competenze allo scopo di realizzare un progetto sul rumore. Ci stiamo lavorando e non appena saremo pronti vi comunicheremo tutti i dettagli del nostro progetto. Per adesso vi chiediamo di ragionare sul silenzio, secondo voi esiste? Molti scienziati sono concordi nel dire che il silenzio in fondo non esiste, ma allora siamo circondati dal rumore?

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