scienza – Semi di Scienza https://www.semidiscienza.it Wed, 26 Jun 2024 13:24:03 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.10 https://www.semidiscienza.it/wp-content/uploads/2019/01/cropped-Semi-di-scienza-1-32x32.png scienza – Semi di Scienza https://www.semidiscienza.it 32 32 Le dipendenze da sostanze stupefacenti https://www.semidiscienza.it/2024/06/26/le-dipendenze-da-sostanze-stupefacenti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-dipendenze-da-sostanze-stupefacenti https://www.semidiscienza.it/2024/06/26/le-dipendenze-da-sostanze-stupefacenti/#respond Wed, 26 Jun 2024 13:24:03 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2847

Le dipendenze da sostanze sono un fenomeno complesso e multifattoriale, coinvolge molti aspetti della vita di un individuo, dalla salute fisica e mentale alle relazioni sociali e lavorative. 

L’OMS definisce la “dipendenza patologica” come “condizione psichica, talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo e una sostanza, caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni che comprendono un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione”.

Esistono diversi tipi di dipendenza, tra cui sostanze stupefacenti (eroina, cocaina, cannabinoidi e oppiacei); farmaci antidepressivi, ansiolitici o sonniferi; fumo di sigaretta, alcool.

Cause e prevenzione delle dipendenze

Si pensa che l’insorgenza delle dipendenze sia dovuta a tre fattori: neurobiologici, dovuti a caratteristiche genetiche, a variazioni della disponibilità di alcuni neurotrasmettitori – dopamina, serotonina, noradrenalina – che regolano il tono dell’umore); individuali dovuti a esperienze di vita e alla personalità come ricerca di sensazioni forti, propensione al rischio, desiderio esasperato di successo, bassa autostima; socio-ambientali dovuti all contesto familiare, socio culturale ed economico della comunità in cui il soggetto vive, alle abitudini del gruppo di appartenenza, alla presenza o no di reti di sostegno sociale.

Fattori sociali, culturali sono molto importanti per quanto riguarda l’inizio e il mantenimento (o la recidiva) dell’uso di sostanze. Vedere membri della famiglia e coetanei che utilizzano sostanze aumenta il rischio di iniziare a usarle. I soggetti in terapia trovano molte più difficoltà se sono circondati da altri utenti che utilizzano anche tale sostanza.

La prevenzione è il mezzo più efficace per evitare e ridurre i rischi e i danni alla salute dovuto all’uso e abuso di sostanze psicoattive e alla comparsa di disturbi comportamentali. Le ricerche e le linee guida internazionali propongono l’adozione di approcci strategici multidisciplinari per contrastare e ridurre l’offerta attraverso politiche di regolamentazione dell’accesso; diminuire la domanda modificando gli atteggiamenti delle persone; favorire il coordinamento tra le diverse politiche settoriali. 

Gli interventi possono essere rivolti alla popolazione generale o mirati a individui vulnerabili o con comportamenti problematici prima dell’insorgere della dipendenza.

Come agiscono le droghe

Non tutti i modi di agire delle droghe sono conosciuti, però sappiamo che esiste la corteccia cingolata anteriore, un’area del nostro cervello, importante nella motivazione e nel rinforzo del comportamento.

Nel momento in cui scatta la dipendenza viene iperstimolata, portando alla continua e spasmodica ricerca di quella determinata sostanza o determinato comportamento.

Le droghe coinvolgono lo scambio di informazioni e segnali tra i neuroni del sistema nervoso attraverso i neurotrasmettitori. Questi possono essere stimolanti, come la noradrenalina, adrenalina, dopamina e serotonina, o inibitori, come le endorfine, modulando vari aspetti dell’attività cerebrale. 

Ogni alterazione nell’azione dei neurotrasmettitori, sia di entità che di durata, compromette l’equilibrio fisiologico del cervello.

Le droghe agiscono modificando il rilascio e l’azione dei neurotrasmettitori, influenzando così il loro effetto e la durata.

Indipendentemente dal meccanismo di azione specifico, tutte le droghe aumentano il rilascio di dopamina nella parte del cervello associato alla gratificazione/ricompensa, portando inizialmente a una sensazione di elevata gratificazione. Con il tempo, le attività che solitamente procurano piacere normale diventano meno appaganti, spingendo l’individuo a cercare continuamente dosi sempre maggiori per ottenere una gratificazione sempre più ridotta.

Effetti e conseguenze delle dipendenze da sostanze

Le conseguenze negative sulla salute possono essere principalmente di tre tipi: dirette e dovute agli effetti farmacologici della sostanza e dalla via di assunzione; indirette, come epatite B e C, AIDS, disturbi del sistema nervoso centrale (SNC); sociali legate a comportamenti illegali, violenze, incidenti. 

Le droghe possono essere suddivise in diverse categorie in base ai loro effetti: stimolanti, depressivi, allucinogeni e oppiacei. Gli stimolanti, come la cocaina e le anfetamine, aumentano l’attività del sistema nervoso, portando a un incremento temporaneo dell’energia e della vigilanza. I depressivi, come l’alcol e i barbiturici, riducono l’attività del sistema nervoso centrale, provocando sedazione e riduzione dell’ansia. Gli allucinogeni, come l’LSD e la psilocibina, alterano la percezione della realtà, causando allucinazioni visive e uditive. Gli oppiacei, come l’eroina e la morfina, sono potenti antidolorifici che agiscono sui recettori del dolore nel cervello.

Dal punto vista della salute mentale le sostanze causano ansia, depressione, schizofrenia, apatia, paranoia, disturbi bipolari e della personalità.

Dal punto di vista fisico gli effetti delle droghe sono: danni al sistema nervoso centrale, convulsioni, danni irreversibili alla memoria, infertilità, impotenza, malattie cardiovascolari, insufficienza renale, lesioni polmonari, lacerazioni epiteliali e venose, overdose e talvolta morte.

Trattamento delle dipendenze

Il trattamento varia a seconda della sostanza e delle circostanze. È impegnativo e comprende uno o più dei seguenti elementi: disintossicazione acuta, prevenzione e gestione dell’astinenza, cessazione dell’uso, mantenimento dell’astinenza. Le diverse fasi possono essere gestite con l’uso di farmaci, consulenze psicologiche e gruppi di supporto. Trattare una dipendenza significa aiutare l’individuo a interrompere l’uso della sostanza, prevenendo le ricadute e recuperando il proprio ruolo sociale e familiare.

Una volta riconosciuta e diagnosticata la dipendenza, è fondamentale rivolgersi a uno specialista capace di fornire un aiuto reale. Il primo passo per il paziente è decidere di uscirne definitivamente. 

I trattamenti per le dipendenze variano e possono includere terapie farmacologiche, percorsi psicologici con professionisti e approcci innovativi. Tra questi abbiamo la stimolazione magnetica transcranica, che stimola aree specifiche del cervello tramite un campo magnetico e la Mindfulness integrata con la psicoterapia cognitivo-comportamentale, particolarmente efficace nel trattamento delle dipendenze da sostanze e nella prevenzione delle ricadute. 

La scelta del trattamento dipende dal caso specifico e può prevedere una combinazione di approcci. La terapia farmacologica è spesso utilizzata per gestire i sintomi dell’astinenza e prevenire le ricadute. I farmaci aiutano a eliminare i sintomi della disassuefazione e a prevenire il riuso della sostanza.

Tra le psicoterapie più efficaci rientrano la terapia cognitivo comportamentale, l’approccio motivazionale e la terapia dialettico comportamentale. Questi approcci hanno dimostrato risultati significativi nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici e nella prevenzione delle ricadute.

Sitografia:

https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-psichiatrici/disturbi-correlati-all-uso-di-sostanze/disturbi-da-uso-di-sostanze

https://www.oprs.it/psicologi-e-psicologia-in-sicilia/2023/12/06/dalluso-allabuso-di-sostanze-cause-effetti-possibili-rimedi/

https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/argomenti-speciali/droghe-illecite-e-tossici

https://www.politicheantidroga.gov.it/it/notizie-e-approfondimenti/dipendenze-le-droghe/cosa-sono/

https://www.salute.gov.it/portale/prevenzione/dettaglioContenutiPrevenzione.jsp?lingua=italiano&id=5763&area=prevenzione&menu=obiettivi2020

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Stereotipi sessuali nel mondo animale https://www.semidiscienza.it/2024/05/09/stereotipi-sessuali-nel-mondo-animale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=stereotipi-sessuali-nel-mondo-animale https://www.semidiscienza.it/2024/05/09/stereotipi-sessuali-nel-mondo-animale/#respond Thu, 09 May 2024 19:50:41 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2799 Sei pronto per scoprire tutto sugli stereotipi sessuali nel mondo animale? Questo evento ti porterà in un viaggio affascinante attraverso il regno animale, esplorando i diversi ruoli di genere e comportamenti legati alla riproduzione. Ti aspettiamo sabato 18 maggio 2024 alle 17:00 presso Lanarchico – spazio senza regole per una serata ricca di curiosità e sorprese! Non perdere questa occasione unica per approfondire la tua conoscenza sulla natura e divertirti insieme ad altri appassionati di biologia. Ti aspettiamo!

L’evento è gratuito ed è possibile prenotare i biglietti qui.

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The sound of science https://www.semidiscienza.it/2024/02/24/the-sound-of-science-2/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=the-sound-of-science-2 https://www.semidiscienza.it/2024/02/24/the-sound-of-science-2/#respond Sat, 24 Feb 2024 08:07:19 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2659 Dopo il successo al Festival della Scienza di Genova del 2022, ritorna disponibile per il pubblico The Sound of Science – La musica ti racconta la Fisica.

The Sound of Science è una mostra che illustra la musica come linguaggio per raccontare la scienza attraverso canzoni che trattano, nel testo o nella copertina dell’album, concetti di fisica.
Qual è il fenomeno fisico rappresentato sulla famosa copertina di The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd? Cosa lega la teoria delle stringhe all’indie italiano? Dai Pink Floyd ai Muse, da Florence and The Machine a I Cani alle melodie di Hair, uno dei musical più famosi della storia, sarete guidati da una canzone (e da una copertina) all’altra per scoprire alcuni dei concetti più affascinanti della fisica: i quark, la relatività, la teoria delle stringhe, la precessione degli equinozi, le stelle pulsar, l’entropia e le leggi della termodinamica, le proprietà ottiche della luce… la fisica come non l’avete mai ascoltata vi aspetta!

La mostra sarà visibile a Milano presso Portineria 14 per tutto il mese di Febbraio.

Il 23 Febbraio a partire dalle ore 19:00 noi di Semi di Scienza saremo lì per guidarvi alla scoperta dei pannelli, passate a trovarci.

Ingresso gratuito

1 – 29 Febbraio 2024

PORTINERIA14  via Troilo, 14 Milano

Tel.: 0283521290

  Portineria 14 è chiuso il martedì

Scarica il CATALOGO DELLA MOSTRA

Per maggiori informazioni: direttivo@semidiscienza.it

Referente: Adriana Vernice

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Cannibali animali e umani, analogie e differenze https://www.semidiscienza.it/2023/11/07/cannibali-animali-e-umani-analogie-e-differenze/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cannibali-animali-e-umani-analogie-e-differenze https://www.semidiscienza.it/2023/11/07/cannibali-animali-e-umani-analogie-e-differenze/#respond Tue, 07 Nov 2023 10:34:57 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2581 Lunedì 11 dicembre ci rivediamo sul nostro canale YouTube con Delphine Nourisson e Federico Cappa che terranno ci terranno compagnia in una chiacchierata con Davide Costa, autore del libro Cannibalismo. Questioni di genere e serialità, edito da Tab Edizioni (2023).

L’autore:

Davide Costa, sociologo e criminologo, è dottorando in Sociologia della Medicina presso l’Università Magna Græcia di Catanzaro. Si interessa di questioni di genere e di sanità. È membro di editorial board di riviste internazionali e autore di numerosi contributi scientifici, e di due saggi: Mangiare da matti. Una storia socio-alimentare a Girifalco (e non solo) (Progetto 2000, 2022) e Cannibalismo, Questioni di genere e Serialità (Tab edizioni, Roma, 2023).

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Scuola Agenda 2030 https://www.semidiscienza.it/2023/10/03/scuola-agenda-2030/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=scuola-agenda-2030 https://www.semidiscienza.it/2023/10/03/scuola-agenda-2030/#respond Tue, 03 Oct 2023 21:00:42 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2534 La scuola

La Scuola Agenda 2030 è un campus rivolto a studenti e studentesse della scuola secondaria di primo grado e del primo biennio della secondaria di secondo grado.

L’intento è fornire conoscenze e competenze che permettano di comprendere il mondo scientifico con criterio e metodo, attraverso attività di gruppo che guideranno i ragazzi alla scoperta del funzionamento del sistema climatico e dei suoi cambiamenti dovuti alle attività antropiche.

Obiettivi specifici

  • Scoprire un punto di vista diverso del rapporto uomo-ambiente, in chiave interdisciplinare, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
  • Facilitare la condivisione, il dialogo e la discussione di gruppo.
  • Sensibilizzare i ragazzi sulle tematiche ambientali e scientifiche con particolare riferimento al cambiamento climatico.
  • Promuovere la cittadinanza attiva, cercando di accrescere la consapevolezza sulle criticità del proprio territorio.
  • Diffondere buone pratiche per uno stile di vita sostenibile.

Le attività

Durante la Scuola Agenda 2030 verranno affrontati 4 temi divisi come segue:

MODULO 1 Il funzionamento del sistema climatico

MODULO 2 Le previsioni del tempo e i modelli climatici

MODULO 3 Il cambiamento climatico

  • Impatti del cambiamento climatico sugli ambienti naturali e sulla biodiversità
  • Impatti del cambiamento climatico sull’umanità
  • Approfondimento sull’editoria scientifica (ricerca delle fonti) in collaborazione con la casa editrice LU::CE Edizioni.

MODULO 4 Soluzioni e strategie di adattamento e di mitigazione

Inoltre:

  • passeggiata divulgativa sulla spiaggia
  • giochi e quiz
  • musica dal vivo

Dove e quando

La Scuola Agenda 2030 si svolgerà al villaggio “Torre marina” a Marina di Massa e avrà la durata di 3 giorni nella primavera 2025.
Possibile forma abbreviata nell’estate 2024.

Scarica la Lettera di presentazione e il Programma completo


Info e prenotazioni

KELUAR s.r.l.

gabriele.bartesaghi@keluar.it

tel. 011/51 62 979

oppure

Semi di Scienza

direttivo@semidiscienza.it

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Meme di Scienza https://www.semidiscienza.it/2023/03/15/meme-di-scienza/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=meme-di-scienza https://www.semidiscienza.it/2023/03/15/meme-di-scienza/#respond Wed, 15 Mar 2023 10:10:15 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2329

Il concorso è finalizzato a coinvolgere i giovani nella creazione di contenuti digitali a tema scientifico che riescano a suscitare interesse in modo ironico e divertente.

Scarica il bando completo per tutti i dettagli!

Per maggiori informazioni: info@semidiscienza.it

Scarica il bando

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Pi-Day… in cucina! https://www.semidiscienza.it/2023/03/14/pi-greco-day/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=pi-greco-day https://www.semidiscienza.it/2023/03/14/pi-greco-day/#respond Tue, 14 Mar 2023 09:43:16 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2317


Avreste mai immaginato quanta matematica ci può essere dietro una pizza?

Dall’incontro tra un matematico amante della pizza (Marco Reho) e un fisico amante della cucina (Tommaso Pecchioli) un omaggio al Pi greco nel suo giorno… il 3.14!

Per approfondimenti su questa costante matematica leggi questo articolo.

Buona visione e buon appetito!

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Il tecnofideismo e il pianeta nuovo. Una non-recensione al libro di Oliver Morton « Il pianeta nuovo » https://www.semidiscienza.it/2023/02/03/il-tecnofideismo-e-il-pianeta-nuovo-una-non-recensione-al-libro-di-oliver-morton-il-pianeta-nuovo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-tecnofideismo-e-il-pianeta-nuovo-una-non-recensione-al-libro-di-oliver-morton-il-pianeta-nuovo https://www.semidiscienza.it/2023/02/03/il-tecnofideismo-e-il-pianeta-nuovo-una-non-recensione-al-libro-di-oliver-morton-il-pianeta-nuovo/#respond Fri, 03 Feb 2023 08:57:03 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2235 Di Luciano Celi

La prima stesura di questo documento era avvenuta dopo la lettura un po’ spazientita e con qualche pregiudizio del libro di Oliver Morton, Il pianeta nuovo (il Saggiatore). Avevo deciso per una non-recensione fatta limitandomi alle prime 60 pagine, poi ho pensato che sarei stato ingiusto. La domanda è: si può immaginare di recensire un libro dopo averne letto solo meno di un quinto o, per necessaria correttezza, fondamentale scrupolo anche logico – noto come fallacia induttiva della generalizzazione indebita: “un uomo ha rubato una mela. Quindi tutti gli uomini sono ladri” – e di rettitudine morale, non lo si deve fare fino alla lettura dell’ultima pagina?

In prima battuta avevo deciso di rispondere di sì a questa domanda, ma mi sono dato il tempo di leggere il libro per intero e ho fatto bene – quasi sempre si fa bene a non dare retta all’impulso del primo momento. Ho fatto bene perché Morton è innanzitutto una persona di grande onestà intellettuale, con idee diverse da quelle che posso avere io su molti argomenti, ma non gli si può non riconoscere di porre le questioni nella maniera adeguata, soprattutto per un argomento tanto controverso come quello della geoingegneria. Perché di questo il cospicuo volume – che pure parte da lontano – parla. E ne parla avanzando, per primo l’autore stesso, una serie di critiche a questa ipotetica metodologia che consiste, in sostanza, in una serie di tecniche volte a mitigare gli effetti del riscaldamento globale usando stratagemmi quali la velatura stratosferica. Alcune delle critiche che feci in prima battuta restano valide, come l’affermazione, nelle prime pagine (p. 12 per la precisione) in cui l’autore accenna ai “molti […] dubbi sulla portata del cambiamento climatico che il pianeta affronterà nei decenni e nei secoli a venire” e descrive molto sommariamente i limiti dei modelli climatici che, in quanto tali, sono capaci di rappresentare in una certa misura e con un certo grado di affidabilità, spesso dichiarato nella previsione stessa, una situazione climatica futura.

Qui per esempio Morton sembra ignorare un diagramma, passato forse troppo sotto silenzio, in un vecchio articolo scientifico – un editoriale per essere precisi – di Bernard Etkin: A state space view of the ice ages—a new look at familiar data, sulla rivista “Climatic Change” (2010) 100:403–406 DOI: 10.1007/s10584-010-9821-x. Il diagramma di fase è di facile comprensione ed è riportato qui di seguito.

In ascissa la concentrazione atmosferica di CO2 in parti per milione e in ordinata le anomalie delle temperature. C’è, come si vede, una zona evidenziata dall’ellisse in cui le fluttuazioni si sono mosse dentro quell’area specifica che possiamo considerare una zona di equilibrio. A un certo punto però la linea esce dall’ellisse e, all’aumentare della concentrazione atmosferica di CO2, prende una strada tutta sua. Per andare dove? Chi lo sa! Possiamo e vogliamo auspicare verso una nuova zona di equilibrio, ma è troppo presto per dirlo visto che in sostanza – data la scala dei tempi – ci troviamo in media res. Varrebbe quindi da applicare ciò che passa sotto il nome di principio di precauzione ( link: https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_precauzione), ovvero: siccome non sappiamo dove si sta andando a parare ed esploriamo un territorio ignoto, sarebbe il caso di ripensare l’approccio al pianeta di cui siamo ospiti e non porre le premesse per l’uso della geoingegneria. Il rischio concreto è che la toppa sia peggio del buco, con l’aggravante che… non ce lo possiamo permettere, visto che la posta in gioco è di fatto la sopravvivenza dei Sapiens sul pianeta. Morton discute anche di questo nella parte finale del libro, mettendo in chiaro i possibili benefici, ma anche i molti rischi che vanno dall’azzardo morale (la cui spiegazione è semplice: ipotizzando di riuscire a creare un velo efficace e, più in generale, ci sono i sistemi per tenere sotto controllo il termostato della terra, allora possiamo continuare a bruciare le fossili come vogliamo) alle conseguenze impreviste che tirano in ballo il principio di precauzione di cui sopra.

Un secondo esempio è dato poco dopo (p. 28) dove si incorre in una sorta di fallacia, abbastanza nota, del “tutto o niente”, ovvero: poiché l’urgenza climatica è tale da indurre un’azione molto estesa sin da subito, i contributi delle singole nazioni, anche di quelle più virtuose – vengono citate espressamente Germania e, all’interno degli Stati Uniti, la California – è insufficiente, è troppo poco. Vero, ma anche questo sembra un ragionamento privo di una sua logica – o meglio: dotato di una logica utile a sostenere la tesi geoingegneristica per la quale la scala su cui agire, lasciando il resto del mondo così com’è, vale a dire con la combustione dei combustibili fossili, ecc., è e deve essere mondiale. Esistono infatti delle sane gradazioni tra lo 0% e il 100% e sane lo sono perché mostrano che lo sforzo al virtuosismo e alla sostenibilità può e deve essere affrontato con metodi tradizionali e, aggiungiamo, con quello che dovrebbe essere un cambio di paradigma. Un paradigma che parla di diminuzione consapevole dei consumi, di standard di vita, buoni ma non eccessivi, ecc. Intanto partiamo con quel che si ha, diamo spazio ai virtuosi e facciamo in modo che il resto delle nazioni segua!

Il libro però è interessante e, sotto molti aspetti, stimolante, come quando si traccia il parallelo tra le paure di una minaccia nucleare globale e il cambiamento climatico: i modelli – e all’inizio anche i calcolatori impiegati! – racconta Morton, erano in sostanza gli stessi. Le macchine che calcolavano le reazioni nucleari erano quelle che cercavano di predire cosa avrebbe comportato lo sconsiderato aumento di CO2 in atmosfera.

Insomma, per concludere: la strada su cui stiamo secondo l’autore sembra essere l’unica percorribile e non si immagina una vera libertà di scelta per l’umanità. Una scelta che dovrebbe essere anche socialmente più sostenibile, ma che di fatto non viene mai realmente presa in considerazione, affidando solo ed esclusivamente la tecnologia il salvifico compito della vita umana sul pianeta, nonostante tutto e nonostante i rischi che l’autore stesso paventa. In tutto il libro l’autore sembra non chiedersi mai: se il frutto dell’ingiustizia energetico-climatica nella quale viviamo è proprio stato il paradigma nel quale siamo vissuti finora, non sarebbe il caso di un ripensamento generale? No, la domanda non lo sfiora mai. Anzi, la soluzione – o meglio: la Soluzione – è, ancora una volta, la tecnologia, a costo di far danni ancora peggiori, come uno degli scenari descritti alla fine, secondo cui è possibile che, non conoscendo esattamente le retroazioni della complessa macchina climatica, si esasperino – più o meno volontariamente – le ingiustizie climatiche che già esistono.

Tutto questo mi porta alla mente un esempio che tutti abbiamo oggi sotto gli occhi: le auto di nuova generazione sono tutte (o quasi) dotate di ogni sorta di gadget tecnologico, primo tra i quali quello della “sicurezza anticollisione” creato, credo, per tutti coloro che dovendo stare in auto a giornate sane, nell’abitacolo fanno di tutto tranne che guidare. Tanto c’è l’anticollisione che ci pensa, e io posso continuare a tenere gli occhi fissi sul mio telefono cellulare o sul touchscreen dell’auto. Questo il messaggio. Un messaggio che trovo pericolosamente deresponsabilizzante: abdicare al nostro ruolo consapevole e cosciente di conservazione di habitat necessari a una nostra buona vita, come animali (evoluti?) tra gli animali.

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PCTO – Percorsi per lo sviluppo delle Competenze Trasversali e l’Orientamento https://www.semidiscienza.it/2023/01/20/pcto-percorsi-per-lo-sviluppo-delle-competenze-trasversali-e-lorientamento/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=pcto-percorsi-per-lo-sviluppo-delle-competenze-trasversali-e-lorientamento https://www.semidiscienza.it/2023/01/20/pcto-percorsi-per-lo-sviluppo-delle-competenze-trasversali-e-lorientamento/#respond Fri, 20 Jan 2023 00:31:02 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2191

In collaborazione con il Liceo Scientifico Guido Castelnuovo di Firenze

Il progetto di PCTO attivato a novembre è rivolto ai dipartimenti di ambito scientifico, matematico e tecnologico del Liceo Castelnuovo. Esso risponde a una duplice esigenza: da un lato offrire un percorso per le competenze trasversali che sia valido ai fini della crescita culturale e dell’orientamento professionale degli studenti, dall’altro facilitare la comunicazione delle attività di ricerca e approfondimento degli studenti mediante l’utilizzo dei linguaggi che a loro appartengono di più, contribuendo in tal modo a “svecchiare” modi e forme della didattica delle discipline STEM.

Il percorso si articola in un modulo di 20 ore a cadenza settimanale avente per oggetto la divulgazione scientifica attraverso i social media e impegna gli studenti della classe 4AS nella creazione e programmazione di contenuti su temi di natura ambientale attraverso la riproduzione in laboratorio di esperimenti scientifici, con il fine di sensibilizzare i propri coetanei sulle problematiche connesse a cambiamento climatico, risorse energetiche rinnovabili e salvaguardia ambientale.

I contenuti creati saranno visualizzabili sui canali Facebook e Instagram di Semi di Scienza e del Liceo Castelnuovo a partire dal mese di marzo.

Referente: dott.ssa Delphine Nourisson

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I successi e i fallimenti della COP27 per disegnare il cammino verso la COP28 di Dubai https://www.semidiscienza.it/2022/12/07/i-successi-e-i-fallimenti-della-cop27-per-disegnare-il-cammino-verso-la-cop28-di-dubai/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-successi-e-i-fallimenti-della-cop27-per-disegnare-il-cammino-verso-la-cop28-di-dubai https://www.semidiscienza.it/2022/12/07/i-successi-e-i-fallimenti-della-cop27-per-disegnare-il-cammino-verso-la-cop28-di-dubai/#respond Wed, 07 Dec 2022 21:01:51 +0000 https://www.semidiscienza.it/?p=2130 Di Domenico Mecca

Cala il sipario sulla ventisettesima conferenza delle parti, la più importante conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite con lo scopo di agire in lotta al cambiamento climatico. Quest’anno sono stati 197 i paesi che hanno preso parte ai tavoli di negoziazione sulle tante tematiche portate in discussione alla cop: dalla mitigazione delle emissioni ai piani di adattamento, dalle perdite e danni alla finanza climatica. 

A dieci giorni dalla conclusione di COP27 ritorniamo sul testo dell’accordo finale con lo scopo di comprendere quali sono i tanti fronti ancora aperti che saranno i protagonisti del percorso verso la COP28, in programma a Dubai dal 30 novembre al 13 dicembre 2023. 

L’accordo finale è stato siglato nella notte tra sabato 19 e domenica 20 novembre dopo intense giornate di negoziazioni svoltesi a porte chiuse. Emerge dall’accordo come questa conferenza potrà essere ricordata come una cop andata bene, ma non benissimo. 

Uno degli elementi per cui ricorderemo COP27 è il raggiungimento di un accordo sul tema “Loss & Damage”. Il tema perdite e danni entra a pieno titolo come terzo pilastro nella lotta al cambiamento climatico insieme a mitigazione delle emissioni e adattamento agli effetti da esse provocati. Dopo trent’anni dalle prime discussioni in materia, le Parti hanno raggiunto un accordo sull’istituzione di un fondo per il risarcimento delle perdite e dei danni subiti dai paesi in via di sviluppo. I paesi sviluppati hanno dunque riconosciuto le responsabilità storiche nella generazione del cambiamento climatico, convenendo di supportare finanziariamente i paesi in via di sviluppo, ovvero quei paesi meno responsabili del riscaldamento globale ma che ne subiranno le maggiori conseguenze.

Sarà obiettivo della COP28 rendere operativo il fondo, delineando le sue dimensioni e i criteri per l’accessibilità da parte dei paesi che hanno subito perdite o danni. Rimane significativa la decisione di istituire, in vista della prossima conferenza delle Parti, un comitato che guiderà i lavori sul design del fondo che si compone in quota maggioritaria da paesi in via di sviluppo rispetto ai paesi sviluppati: 14 contro 10. 

COP27 verrà tuttavia ricordata anche per il mancato raggiungimento dell’accordo sull’eliminazione graduale (Phase out) dei combustibili fossili. Nel testo dell’accordo ci si è limitati a un debole “Phase Down” del carbone. Rimane vivo, non con poche difficoltà, l’obiettivo della limitazione dell’innalzamento della temperatura al di sotto di +1.5°C rispetto ai livelli preindustriali. Allo stesso tempo, vengono eliminati i riferimenti al raggiungimento del picco emissioni entro il 2025, fortemente auspicato da ipcc. Considerando l’ambito mitigazione, la COP28 sarà lo scenario per l’aggiornamento dei Nationally Determined Contributions, ovvero degli impegni nazionali sulla riduzione delle emissioni di gas serra sanciti nel 2015 con l’Accordo di Parigi. All’alba della COP27, solamente 33 tra i paesi presenti hanno presentato l’aggiornamento dei propri NDC.

Rimangono aperte tantissime questioni alle quali la COP27 non ha saputo dare risposte. Di spicco, l’attenzione in materia di diritti umani, le politiche di genere, il contrasto alle discriminazioni nell’azione climatica e le migrazioni climatiche. Aveva generato molto entusiasmo l’inserimento di un paragrafo riservato a questi temi nella bozza iniziale di accordo, ridimensionato nel testo finale con un unico riferimento al diritto a un ambiente sano e pulito.  

La lunga strada per l’integrazione dei diritti umani nella lotta al cambiamento climatico potrebbe passare per il Brasile nel 2025. Infatti, nel suo intervento alla conferenza, il neoeletto presidente Lula ha candidato l’Amazzonia come Host Country della COP30, annunciando contestualmente la costituzione di un ministero per le popolazioni indigene, meno resilienti agli effetti del cambiamento climatico e fortemente colpite dalle attività di deforestazione.

In conclusione, uno degli aspetti passato in secondo piano ma di fondamentale importanza è la partecipazione giovanile ai processi decisionali. La COP27 getta le basi per un ruolo sempre più attivo dei giovani all’interno dei meccanismi di negoziazione sulla gestione dei cambiamenti climatici. Per la prima volta nella storia è stato nominato il delegato giovanile alla Presidenza della cop, figura che ha permesso di portare le istanze dei giovani all’interno dell’agenda. Le Parti sono state dunque incoraggiate a costruire ponti tra le generazioni, coinvolgendo i giovani nei propri processi decisionali. Giovani che, lo ricordiamo, sono le persone che vivranno il clima che verrà. 

Domenico Mecca – dottorando di ricerca in Sustainability and Innovation Management e inviato della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa a COP27

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