{"id":1439,"date":"2021-07-19T20:03:43","date_gmt":"2021-07-19T20:03:43","guid":{"rendered":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/?p=1439"},"modified":"2022-11-25T14:15:10","modified_gmt":"2022-11-25T14:15:10","slug":"misurare-il-battito-cardiaco-dei-coralli-subtropicali","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/2021\/07\/19\/misurare-il-battito-cardiaco-dei-coralli-subtropicali\/","title":{"rendered":"Misurare il battito cardiaco dei coralli subtropicali"},"content":{"rendered":"\n

Tutti sapranno che i coralli sono degli organismi particolari che popolano i reef<\/em> tropicali, dal Mar Rosso a quelli pi\u00f9 famosi dell\u2019Indonesia equatoriale, fino ai Caraibi e all\u2019Australia. Tuttavia, possiamo trovare coralli anche negli ambienti subtropicali o negli ambienti profondi, con una grande importanza in termini di biodiversit\u00e0 e servizi ecosistemici. Questi invertebrati riescono a vivere in ambienti \u201cestremi\u201d tramite degli adattamenti metabolici che hanno attuato nel corso del loro processo evolutivo. <\/p>\n\n\n\n

Come altri organismi animali, i coralli acquisiscono l\u2019energia metabolica tramite l\u2019assunzione di micro- e macronutrienti. L\u2019energia deriva per\u00f2 da due processi principali: la fotosintesi, tramite le zooxantelle (microalghe dinoflagellate), dove la luce viene utilizzata come fonte di energia per favorire l\u2019assorbimento della CO2<\/sub> e il rilascio dell\u2019ossigeno; e l\u2019attivit\u00e0 respiratoria, dove l\u2019ossigeno viene utilizzato per il metabolismo cellulare per stimolare l\u2019assorbimento dei sali carbonati e del carbonio inorganico disciolto in acqua, e quindi supportare la calcificazione e la crescita. Sebbene questi scambi gassosi garantiscano la maggior parte dell\u2019uptake<\/em> energetico in maniera autonoma, parte dell\u2019energia arriva dalla cattura del cibo sospeso nell\u2019acqua tramite i tentacoli, generalmente formato da micro-zooplancton, come piccoli crostacei, o anche piccole microalghe. Questa relazione \u00e8 una simbiosi mutualistica dove entrambe le parti beneficiano di questo trasferimento di energia e si supportano a vicenda.<\/p>\n\n\n\n

Tuttavia, i coralli sono degli organismi invertebrati sessili e, in quanto tali, devono adattarsi all\u2019ambiente in cui vivono. Se consideriamo che in genere i reef<\/em> tropicali sono caratterizzati da mari profondi, con forti correnti, e da temperature relativamente stabili, negli ambienti subtropicali, invece, gli organismi marini sono soggetti a elevate fluttuazioni delle condizioni ambientali quali temperatura, salinit\u00e0 e pH. Questo perch\u00e9 meteorologicamente c\u2019\u00e8 una chiara distinzione tra la stagione secca, l\u2019inverno, e la stagione delle piogge, ovvero l\u2019estate. Considerando anche il periodo di transizione tra queste due stagioni, quindi, dobbiamo tener conto anche dei cambiamenti che avvengono durante la primavera e l\u2019autunno. Questo \u00e8 molto simile in realt\u00e0 a ci\u00f2 che avviene sulla terra, dove sia gli organismi animali che vegetali subiscono i cambiamenti ambientali stagionali e la natura si \u00e8 evoluta per vivere in queste condizioni. <\/p>\n\n\n\n

Di particolare interesse \u00e8 la situazione degli ambienti coralligeni subtropicali costretti a vivere in condizioni ambientali \u201cestreme\u201d. Soprattutto si considerano gli effetti dei cambiamenti climatici globali su questi organismi. Attualmente stiamo osservando un continuo aumento delle temperature a causa del riscaldamento globale, un abbassamento del pH e acidificazione degli oceani, derivante dalle attivit\u00e0 umane. \u00c8 estremamente importante quindi studiare i coralli che vivono in questi ambienti marginali, un laboratorio naturale per comprendere meglio come questi organismi si sono adattati, e come attuano gli adattamenti metabolici regolando l\u2019energia metabolica a seconda delle condizioni in cui essi vivono.<\/p>\n\n\n\n

Riguardo queste tematiche si sono focalizzati gli studi degli scienziati della City University di Hong Kong. In particolare i ricercatori hanno studiato il metabolismo del corallo della madrepora cervello Platygyra carnosa<\/em> in condizioni in situ<\/em> e in laboratorio, tramite l\u2019uso di un respirometro subacqueo. In particolare, uno strumento innovativo chiamato CISME (Community In Situ Metabolism), \u00e8 stato sviluppato dai ricercatori della University of North Carolina (USA) e i protocolli sono stati stabiliti dai ricercatori di Hong Kong. Grazie a questo strumento, ora \u00e8 possibile misurare le variazioni di ossigeno e pH direttamente dalla superficie dei coralli senza la necessit\u00e0 di dover raccogliere o frammentare la colonia di coralli. Un po\u2019 come misurare il nostro battito cardiaco in maniera non invasiva. Questo \u00e8 molto importante in chiave di conservazione, perch\u00e9 adesso siamo in grado di effettuare delle misure di monitoraggio diretto sia ambientale che biologico. L\u2019innovativa tecnica, che \u00e8 stata pubblicata recentemente in un giornale scientifico<\/a>, ha l\u2019obiettivo di misurare i tassi metabolici dei coralli e di individuare i limiti fisiologici oltre i quali essi vanno in deficit energetico. In questo modo possiamo anche identificare i fattori di stress che essi incontrano, in modo da fare un confronto con i coralli che vivono nelle aree tropicali nonch\u00e9 stimare le loro condizioni nei prossimi anni o nel prossimo secolo in base alle previsioni dei cambiamenti climatici. Il fine ultimo \u00e8 quello di comprendere se i coralli sopravvivranno alle prossime sfide climatiche e quale specie sar\u00e0 capace di crescere e riprodursi in condizioni estreme.<\/p>\n\n\n\n

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Autore: Walter Dellisanti, Dottorato in Scienze Biomediche presso la City University of Hong Kong, attualmente ricercatore Postdoc presso la Hong Kong Polytechnic University.<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Tutti sapranno che i coralli sono degli organismi particolari che popolano i reef tropicali, dal Mar Rosso a quelli pi\u00f9 famosi dell\u2019Indonesia equatoriale, fino ai Caraibi e all\u2019Australia. Tuttavia, possiamo trovare coralli anche negli ambienti subtropicali o negli ambienti profondi, con una grande importanza in termini di biodiversit\u00e0 e servizi ecosistemici. Questi invertebrati riescono a […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":1442,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_mi_skip_tracking":false},"categories":[64,8,354],"tags":[355,357,80],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1439"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/6"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=1439"}],"version-history":[{"count":6,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1439\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":2099,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1439\/revisions\/2099"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/1442"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=1439"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=1439"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=1439"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}