https:\/\/www.regione.piemonte.it\/web\/sites\/default\/files\/media\/documenti\/2020-07\/analisi_scenari_clima_regionale_periodo_2011-_2100.pdf<\/a> \u2013 si \u00e8 scelto di utilizzare l\u2019ultimo studio pubblicato dalla Regione nel giugno 2020, suddiviso in alcuni brevi paragrafi in stile post-it.<\/p>\n\n\n\nPOST-IT N\u00b01: METODO<\/strong><\/p>\n\n\n\n- Analisi condotta da Regione Piemonte per valutare le varie componenti climatiche sul territorio da qui al 2100<\/li>
- Utilizzati i modelli regionali di ultima generazione con lo scenario emissivo di mitigazione RCP4.5 e quello tendenziale a elevate emissioni RCP8.5<\/li>
- Aggregazione dei dati su tre intervalli: 2011-2040; 2041-2070; 2071-2100<\/li><\/ul>\n\n\n\n
\u201cConsiderando i benefit ambientali e sociali delle politiche di riduzione delle emissioni e di contrasto e adattamento al cambiamento climatico, l\u2019incertezza dello scenario diventa sempre meno rilevante ai fini dell\u2019azione. I cambiamenti sempre pi\u00f9 rapidi confermano l\u2019urgenza di agire.\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\nPOST-IT N\u00b02: TEMPERATURE<\/strong><\/p>\n\n\n\n- Tasso di incremento ogni 10 anni pari a 0.2\u00b0C (RCP4.5) o 0.5\u00b0C (RCP8.5) corrispondenti a +2\u00b0C oppure + 4\u00b0C a seconda dei due scenari emissivi<\/li>
- Nel migliore degli scenari (RCP4.5), in montagna il riscaldamento ogni 10 anni sar\u00e0 di 0.3\u00b0C sopra i 700 m e 0.7-0.8\u00b0C sopra i 1500 m<\/li>
- Nel peggiore degli scenari (RCP8.5) la temperatura massima media estiva in pianura sar\u00e0 ovunque superiore a 30\u00b0C mentre in inverno sar\u00e0 intorno ai 10\u00b0C. In montagna in primavera non vi saranno aree con temperatura minima inferiore agli 0\u00b0C<\/li>
- Il numero di notti tropicali (con temperatura minima dell\u2019aria maggiore di 20\u00b0C) e il numero di giorni tropicali (con temperatura massima maggiore di 30\u00b0C) mostrano un deciso aumento in entrambi gli scenari<\/li><\/ul>\n\n\n\n
\u201c\u2026 si pu\u00f2 affermare che pi\u00f9 della met\u00e0 del periodo estivo a met\u00e0 secolo sar\u00e0 caratterizzato da giorni tropicali e quasi l\u2019intera estate a fine secolo, in particolare nello scenario tendenziale. Anche<\/em> in questo caso la variazione \u00e8 superiore per le zone di pianura anche se alcune zone di<\/em> fondovalle iniziano a essere interessate a partire dalla met\u00e0 del secolo\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\n<\/p>\n\n\n\n
POST-IT N\u00b03: PIOGGIA<\/strong><\/p>\n\n\n\n- Le precipitazioni totali annue (cumulate) tenderanno a diminuire ma in modo statisticamente non significativo<\/li>
- Quello che cambier\u00e0 maggiormente \u00e8 il regime pluviometrico con meno piogge in primavera (che non sar\u00e0 pi\u00f9 la stagione pi\u00f9 piovosa) e, in generale, con una diminuzione dei giorni di piovosit\u00e0 a discapito di fenomeni pi\u00f9 intensi<\/li>
- Aumenteranno i periodi secchi (in particolare in montagna) e i mesi pi\u00f9 siccitosi saranno dicembre e luglio<\/li><\/ul>\n\n\n\n
\u201c\u2026 Questo fornisce un\u2019indicazione di incremento delle precipitazioni pi\u00f9 intense e, nello stesso tempo, ci dice che i meccanismi di formazione degli eventi estremi non dipendono linearmente dagli scenari emissivi, ma giocano un ruolo importante i meccanismi di retroazione, che rendono difficile la loro previsione, anche climatica.\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\nPOST-IT N\u00b04: NEVE<\/strong><\/p>\n\n\n\n- Il rapporto tra la parte nevosa e le precipitazioni totali (pioggia + neve) tende a diminuire in entrambi gli scenari (ovvero sempre meno acqua cadr\u00e0 al suolo come neve)<\/li>
- In poche aree il rapporto rimarr\u00e0 tra 0.2-0.3 a fine secolo<\/li>
- Indicativamente dal 2050, nello scenario peggiore (RCP8.5), non nevicher\u00e0 a basse quote<\/li><\/ul>\n\n\n\n
\u201cNello scenario RCP8.5 tutta la fascia prealpina vede azzerare questo rapporto dalla seconda met\u00e0 del secolo\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\nPOST-IT N\u00b05: GRADI GIORNO DI RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO<\/strong><\/p>\n\n\n\n- Si definiscono come la differenza tra la temperatura di comfort, rispetto alla quale la richiesta energetica \u00e8 minima, e la temperatura esterna media giornaliera<\/li>
- Nello scenario migliore (RCP4.5) alcune aree di pianura passeranno dalla fascia climatica E alla D mentre parte di quelle prealpine dalla F alla E<\/li>
- In quello peggiore (RCP8.5) la maggior parte delle aree cambieranno classe, escluse le zone montane<\/li><\/ul>\n\n\n\n
\u201cQuesto significa che<\/em> le necessit\u00e0 di raffrescamento per adattarsi alle nuove temperature estive aumenteranno fino a triplicare rispetto alle attuali nello scenario con iniziative di mitigazione, e fino a 8-9 volte rispetto alle attuali nello scenario tendenziale.\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\nPOST-IT N\u00b06: SICCIT\u00c1<\/strong><\/p>\n\n\n\n- L\u2019Indice di Precipitazione Standard (SPI) fornisce un\u2019indicazione di quanto si discosta una serie temporale di precipitazione rispetto a una media climatologica<\/li>
- Nello scenario migliore (RCP4.5) si alterneranno periodi (annate) siccitosi e piovosi ma i valori estremi di siccit\u00e0 aumenteranno<\/li>
- Nello scenario peggiore (RCP8.5) dalla seconda met\u00e0 del secolo diminuiranno gli anni piovosi a discapito di quelli siccitosi (nell\u2019ultimo trentennio in modo netto)<\/li>
- Le condizioni di siccit\u00e0 severe saranno ricorrenti sul settore meridionale e sulla zona prealpina occidentale<\/li><\/ul>\n\n\n\n
\u201cNegli anni estremamente siccitosi, tale condizione \u00e8 uniforme sul territorio regionale, mentre negli anni piovosi, parte del territorio pu\u00f2 trovarsi in condizioni di siccit\u00e0 anche estrema\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\nPOST-IT N\u00b07: EVAPOTRASPIRAZIONE<\/strong><\/p>\n\n\n\n- Rappresenta la quantit\u00e0 di acqua che viene trasferita dal sistema suolo\/vegetazione all\u2019atmosfera (in condizioni \u201cottimali\u201d il contenuto idrico del suolo non costituisce un fattore limitante)<\/li>
- \u00c8 un indicatore dell\u2019impatto del cambiamento climatico sull\u2019agricoltura e dipende fortemente dalla temperatura dell\u2019aria<\/li>
- Nello scenario migliore (RCP4.5) aumenta con un trend di +13.3 mm ogni 10 anni mentre nel peggiore (RCP8.5) di +34.6 mm ogni 10 anni<\/li>
- Questo corrisponde a +8% (RCP4.5) e +15% (RCP8.5) in media<\/li><\/ul>\n\n\n\n
\u201cTrattandosi di un valore potenziale, l\u2019indicatore non tiene conto della reale disponibilit\u00e0 idrica del terreno, quindi tali aumenti potrebbero essere compensati da incrementi della precipitazione, che per\u00f2 dalle analisi non si evincono, facendo ipotizzare un aumento delle condizioni di siccit\u00e0 per la componente agricola.\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\nPOST-IT N\u00b08: INCENDI BOSCHIVI<\/strong><\/p>\n\n\n\n- L\u2019indice FWI (Fire Weather Index) fornisce una indicazione sulle difficolt\u00e0 operative di spegnimento degli incendi boschivi<\/li>
- In entrambi gli scenari \u00e8 in aumento marcato soprattutto durante la stagione vegetativa (da aprile a ottobre)<\/li>
- Si prevede un incremento molto marcato del numero di giorni in cui si verificano condizioni favorevoli all\u2019innesco dell\u2019incendio, spostando l\u2019attenzione verso una stagione che non \u00e8 quella tipica degli incendi boschivi in Piemonte<\/li><\/ul>\n\n\n\n
\u201cComplessivamente ci si attende un aumento marcato non soltanto nel numero di giorni con condizioni predisponenti l\u2019innesco, ma anche incendi ad alta velocit\u00e0 di propagazione, persistenti e caratterizzati da difficolt\u00e0 di spegnimento\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\nAutore: Matteo Bo – socio, ingegnere ambientale<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Molti sono i riferimenti e le ricerche relativi al clima del nostro pianeta, che sta (rapidamente e inesorabilmente) mutando. Se poco a livello concreto si \u00e8 fatto per cambiare la nostra impronta sul pianeta dal famoso rapporto I limiti alla crescita \u2013 recentemente ri-edito in Italia e che ha da poco spento le 50 candeline […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":1639,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_mi_skip_tracking":false},"categories":[8,101],"tags":[135,394,392,393],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1638"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/6"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=1638"}],"version-history":[{"count":5,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1638\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":2124,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/1638\/revisions\/2124"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/1639"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=1638"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=1638"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=1638"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}