{"id":2006,"date":"2022-11-04T23:02:46","date_gmt":"2022-11-04T23:02:46","guid":{"rendered":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/?p=2006"},"modified":"2022-11-04T23:02:46","modified_gmt":"2022-11-04T23:02:46","slug":"icos-e-le-sue-sentinelle-dellambiente","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/2022\/11\/04\/icos-e-le-sue-sentinelle-dellambiente\/","title":{"rendered":"ICOS e le sue sentinelle dell\u2019ambiente"},"content":{"rendered":"\n
<\/p>\n\n\n\n Osservare, studiare e monitorare gli ecosistemi, gli oceani e l\u2019atmosfera, con l\u2019obiettivo ultimo di elaborare scansioni e set di dati di alta qualit\u00e0, necessari alla progettazione di strategie efficaci contro le conseguenze dei cambiamenti climatici. <\/strong><\/p>\n\n\n\n Questo \u00e8 l\u2019obiettivo delle diverse stazioni che compongono la rete dell\u2019infrastruttura di ricerca ICOS (Integrated Carbon Observation System)<\/a>. Complessi e differenziati, questi siti di monitoraggio<\/strong> raccolgono informazioni preziose che contribuiscono alla comprensione delle emissioni e degli assorbimenti dei gas a effetto serra<\/strong>, ampliando una conoscenza essenziale, specialmente in ottica del raggiungimento degli obiettivi ambientali e della necessit\u00e0 di ridurre l\u2019impatto dei cambiamenti climatici.<\/p>\n\n\n\n L\u2019infrastruttura di ricerca europea ICOS RI nasce nel 2008, ed \u00e8 formata da oltre 150 stazioni distribuite in 13 paesi europei. A livello internazionale, oltre 500 scienziati sono coinvolti nelle operazioni che riguardano la raccolta, l\u2019elaborazione e l\u2019analisi delle informazioni ottenute dai vari siti, localizzati in diverse tipologie di ecosistemi. <\/p>\n\n\n\n La rete italiana si compone attualmente di dieci stazioni atmosferiche, cinque oceaniche e tre atmosferiche. Le strumentazioni dedicate al monitoraggio degli ecosistemi coprono i territori peculiari italiani, spaziando dalla foresta ai campi coltivati fino alle macchie di arbusti. A eccezione della stazione di Lampedusa, che costituisce la pi\u00f9 a sud di tutta Europa, i siti atmosferici si trovano principalmente nel nord Italia, sulle Alpi e nel Mediterraneo. Le boe di monitoraggio dell\u2019oceano sono invece posizionate nel Mar Adriatico e nel Mar Ligure. La straordinaria diversit\u00e0 di ambienti, ecosistemi, habitat e realt\u00e0 ambientali rende l\u2019Italia un punto di osservazione davvero prezioso per la raccolta di dati. <\/p>\n\n\n\n ICOS Italia<\/a> \u00e8 coordinato dalla Joint Research Unit (JRU), nata dalla collaborazione di 16 enti di ricerca, universit\u00e0 e altri partner. I referenti delle diverse strutture si riuniscono periodicamente nella JRU per riportare sullo stato di avanzamento delle ricerche e per rinnovare l\u2019impegno alla missione dell\u2019infrastruttura. La JRU \u00e8 coordinata da Carlo Calfapietra, Focal point di ICOS Italia e direttore dell\u2019Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iret). All\u2019Universit\u00e0 della Tuscia di Viterbo si trova inoltre l\u2019Ecosystem Thematic Centre (ETC), una struttura che si occupa di coordinare e definire i protocolli e l\u2019elaborazione dei dati raccolti da tutti i siti ecosistemici europei. Coordinato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), e dall\u2019Universit\u00e0 della Tuscia in collaborazione con l\u2019Universit\u00e0 di Antwerp in Belgio e l\u2019INRAE in Francia, l\u2019ETC \u00e8 diretto da Dario Papale.<\/p>\n\n\n\n Le 18 stazioni della rete italiana sono dotate di strumenti e dispositivi precisi e tecnologicamente avanzati che raccolgono informazioni sulle concentrazioni e sul flusso di gas a effetto serra, ma allo stesso tempo si occupano di raccogliere dati anche su umidit\u00e0 relativa, radiazione solare, precipitazioni, fenologia, indici spettrali della vegetazione, neve, temperatura del suolo, contenuto idrico del suolo, flussi di calore del suolo, vento, concentrazioni di neve. Tutte queste misurazioni sono fondamentali per ricostruire il quadro delle interazioni che si instaurano a livello ambientale tra gli ecosistemi e i gas a effetto serra, specialmente nell\u2019ottica di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. <\/p>\n\n\n\n Punta di diamante della rete, la stazione di Lampedusa \u00e8 l\u2019unica in tutto il network che si comporr\u00e0 di un osservatorio integrato per le tre componenti. Gli strumenti di monitoraggio atmosferico e oceanico sono gi\u00e0 attivi e funzionanti, e la stazione ecosistemica si aggiunger\u00e0 presto al sito, permettendo una visione di insieme unica e completamente nuova sui parametri utili allo studio integrato dell\u2019ambiente.<\/p>\n\n\n\n In vista degli obiettivi di neutralit\u00e0 dal carbonio, la possibilit\u00e0 di usufruire liberamente di dati puntuali in grado di quantificare e ricostruire le dinamiche di scambio, assorbimento e rilascio dei gas a effetto serra, ICOS, con le sue sentinelle dell\u2019aria, dell\u2019acqua e del suolo rappresenta una fonte di conoscenza davvero inestimabile. <\/p>\n\n\n\n Link utili <\/p>\n\n\n\n ICOS Italia https:\/\/www.icos-italy.it\/<\/a> <\/p>\n\n\n\n ICOS Europa: https:\/\/www.icos-cp.eu\/<\/a> <\/p>\n\n\n\n
A cura di ICOS Italia<\/em><\/p>\n\n\n\n