Parola coniata dal chimico e\npremio Nobel olandese Paul Crutzen. L\u2019antropocene \u00e8 quella fase caratterizzata\ndall\u2019impronta dell\u2019essere umano sull\u2019ecosistema globale, tenendo conto dei\ncambiamenti climatici, dell\u2019erosione del suolo, del riscaldamento degli oceani,\ndell\u2019estinzione di numerose specie. Se questi cambiamenti lasceranno o meno\nnegli strati geologici delle rocce tracce permanenti che potranno definire\nformalmente l\u2019inizio di una nuova era geologica \u00e8 ancora argomento di\ndiscussione tra gli scienziati. Tecnicamente per sostenere il passaggio ad una\nnuova era (quella attuale \u00e8 l\u2019Olocene), gli scienziati devono mostrare un\nchiaro segno dell\u2019impatto umano, fossilizzato in strati geologici,\nriconoscibile anche tra centinaia di milioni di anni.<\/p>\n\n\n\n
Certamente le attivit\u00e0 umane\nhanno modificato il paesaggio, depauperato risorse ed immesso plastica negli\noceani, il nostro impatto potrebbe cambiare il pianeta in modi che si\nmanifesteranno drasticamente quando noi saremo scomparsi. L\u2019antropocene sta\nquindi accelerando molte tendenze, come l\u2019innalzamento degli oceani o\nl\u2019incremento dell\u2019effetto serra, e comunque gli effetti dello sfruttamento dei\ncombustibili fossili diminuiranno lentamente, anche se riuscissimo a bandirne l\u2019utilizzo\nin tempi brevi. <\/p>\n\n\n\n
Occorre adattarsi a un pianeta\ninstabile e mutevole. <\/p>\n\n\n\n
Tuttavia, mentre il mondo della scienza \u00e8 al lavoro, ci chiediamo e poniamo il quesito a voi che ci seguite: quali sono le condizioni del pianeta che l\u2019umanit\u00e0 non deve violare per evitare il rischio di cambiamenti ambientali globali catastrofici?<\/p>\n\n\n\n
Dott. Yuri Galletti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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