{"id":458,"date":"2019-04-16T08:24:51","date_gmt":"2019-04-16T08:24:51","guid":{"rendered":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/?p=458"},"modified":"2024-03-13T12:39:48","modified_gmt":"2024-03-13T12:39:48","slug":"cribbio-che-sorpresa-il-buco-nero-in-m87","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/2019\/04\/16\/cribbio-che-sorpresa-il-buco-nero-in-m87\/","title":{"rendered":"Cribbio, che sorpresa! \u2026 Il Buco Nero in M87"},"content":{"rendered":"\n

Anche per chi, come me, lavora in un istituto di ricerca qual \u00e8 l\u2019Istituto Nazionale di Astrofisica, l\u2019annuncio dato il 10 Aprile scorso \u00e8 stata una vera sorpresa. <\/p>\n\n\n\n

Sapevamo che i Colleghi stavano lavorando sulla riduzione dei dati per ottenere l\u2019immagine di un buco nero galattico, ma non erano note le tempistiche. Pensavamo che avremmo dovuto attendere un bel po\u2019 e io mi aspettavo un \u201cblack hole\u201d diverso, credevo che fosse quello al centro della nostra Via Lattea e invece, con mio stupore, \u00e8 quello di una galassia gigante ellittica distante circa 50 milioni di anni luce: M87.<\/p>\n\n\n\n

Come\ngi\u00e0 detto, pensavo che la notizia riguardasse il buco nero\nsupermassiccio che si trova al centro della nostra galassia, che in\nquesti anni si \u00e8 progressivamente svelata agli occhi degli astronomi\npermettendoci di avvicinarci ad un oggetto piccolino (se confrontato\nalla singolarit\u00e0 di M87) di soli 4 milioni di masse solari.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019oggetto, noto come Sagittarius A, \u00e8 una sorgente radio luminosa e compatta nella costellazione del Sagittario. Questa zona del cielo ben visibile d\u2019estate a causa della presenza di nebulose oscure \u00e8 proibita all\u2019indagine fatta con i telescopi ottici, ma l\u2019utilizzo dei radio telescopi e i telescopi nell\u2019infrarosso o vicino all\u2019infrarosso ci offrono una visione inquietante.<\/p>\n\n\n\n

\"\"
Fig. 1<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Le\nimmagini (vedi fig. 1), riprese in anni differenti con risoluzioni\nvia via maggiori, mostrano un insieme di oggetti stellari che\norbitano vorticosamente intorno al nulla. Gli astronomi interpretano\nquell\u2019apparente assenza con la presenza di un buco nero super\nmassiccio. Il centro della Via Lattea \u00e8 relativamente vicino essendo\na 26.000 anni luce, per cui ero convinto che avrebbe avuto la\nprecedenza nella corsa alla popolarit\u00e0 conquistandosi il primo\nscatto.<\/p>\n\n\n\n

Invece la prima immagine riprende il nucleo di un\u2019altra galassia, ben pi\u00f9 distante da noi e poco pi\u00f9 estesa della nostra, ma molto, molto pi\u00f9 massiccia, dove le stelle stanno orbitando intorno ad un buco nero di qualche miliardo di masse solari e molto pi\u00f9 esteso di quello della nostra Via Lattea. Il motivo \u00e8 anche legato ad una densit\u00e0 inferiore che lo rende di dimensioni mostruose – ben 20 miliardi di chilometri, contro 40 milioni di chilometri (grosso modo la distanza tra Terra e Mercurio) di quello di casa nostra.<\/p>\n\n\n\n

Anche per questo, per le dimensioni inimmaginabili, l\u2019oggetto \u00e8 stato meglio osservabile, ma a breve – massimo un anno – potremo vedere il nostro vicino.<\/p>\n\n\n\n

A proposito\u2026 vi chiederete: ma come fanno a sapere quanto \u201cpesa\u201d il buco nero della nostra Via Lattea? Guardate la figura 2 e fatevi i conti!!! <\/p>\n\n\n\n

\"\"
Fig. 2
<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Dott. Alberto Cora – Istituto Nazionale di Astrofisica, Osservatorio di Torino<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Anche per chi, come me, lavora in un istituto di ricerca qual \u00e8 l\u2019Istituto Nazionale di Astrofisica, l\u2019annuncio dato il 10 Aprile scorso \u00e8 stata una vera sorpresa. Sapevamo che i Colleghi stavano lavorando sulla riduzione dei dati per ottenere l\u2019immagine di un buco nero galattico, ma non erano note le tempistiche. Pensavamo che avremmo […]<\/p>\n","protected":false},"author":3,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_mi_skip_tracking":false},"categories":[57,8,16],"tags":[59,58],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/458"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/3"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=458"}],"version-history":[{"count":5,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/458\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":468,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/458\/revisions\/468"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=458"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=458"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=458"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}