Il Mare Mediterraneo rappresenta l\u20191% della superficie dell\u2019oceano globale\ne lo 0,3% del volume. \u00c8 un mare ricco in biodiversit\u00e0: l\u201911% delle specie\nmarine conosciute vive qui, tra cui balenottere comuni, capodogli, tursiopi,\nstenelle, globicefali e altre 15 specie di mammiferi marini, ovvero il 25% di\ntutte le specie di cetacei del mondo. <\/p>\n\n\n\n
Per\u00f2 il Mediterraneo \u00e8 anche molto impattato dalle attivit\u00e0 umane: il 25%\ndel traffico marittimo e il 30% del traffico petroliero mondiale passa da qui.\nSulle sue rive si affacciano 23 paesi e il 30% dei turisti lo scelgono come\ndestinazione di vacanza. <\/p>\n\n\n\n
Secondo un rapporto del WWF pubblicato a giugno, ogni anno entrano nel\nMediterraneo 0,57 milioni di tonnellate di plastica, una quantit\u00e0 equivalente a\nrilasciare in mare 33800 bottiglie di plastica ogni minuto. Senza un\u2019azione di contrasto da parte degli\nstati, la quantit\u00e0 di rifiuti plastici generati ogni anno quadruplicher\u00e0 da qui\nal 2050. <\/p>\n\n\n\n
Ricerche scientifiche hanno dimostrato che alla superficie del Mediterraneo\nc\u2019\u00e8 una delle pi\u00f9 alte concentrazioni di microplastiche del globo: circa il 7%\ndegli oltre 5 miliardi di frammenti plastici che galleggiano sugli oceani del\nglobo si trovano qui, ovvero circa 4 volte di pi\u00f9 che nel vortice del Pacifico\nNord (conosciuto impropriamente come \u201cisola di plastica del Pacifico\u201d). Sui\nfondali del Mediterraneo ci sono centinaia di macro rifiuti per chilometro\nquadrato, per un totale di circa 500 milioni di oggetti, di cui il 50 \u2013 70%\nsono in plastica. <\/p>\n\n\n\n
Nel 2009 l\u2019associazione francese Exp\u00e9dition MED (www.expeditionmed.eu) ha\niniziato un laboratorio di Citizen Science per studiare l\u2019inquinamento da\nmicroplastiche. Durante le campagne estive ogni settimana da 5 a 6 volontari\npartecipano ad una campagna di ricerca scientifica per raccogliere campioni di frammenti\ndi rifiuti plastici che galleggiano alla superficie. <\/p>\n\n\n\n
Per i prelievi utilizziamo una rete manta e conserviamo i campioni a bordo\nper vari tipi di studio: 1) conteggio dell\u2019abbondanza totale dei frammenti\nplastici alla superficie del mare; 2) analisi chimica per determinare il tipo\ndi polimero; 3) studio del DNA dei microorganismi che colonizzano la plastica,\nla cosiddetta plastisfera.
\nI nostri partener scientifici principali sono ricercatori dell\u2019Istituto per la\nRicerca Marina dei Paesi Bassi, l\u2019Universit\u00e0 di Mons in Belgio, l\u2019Agenzia\nNazionale per le nuove tecnologie l\u2019energia e lo sviluppo economico sostenibile\n(ENEA) in Italia. <\/p>\n\n\n\n
Quest\u2019anno navighiamo su Free Soul, una barca a vela in acciaio di 17 metri\ne abbiamo un drone sottomarino che abbiamo vinto tramite la Science\nExploration Education (S.E.E.) Initiative. <\/p>\n\n\n\n
Per saperne di pi\u00f9 sull\u2019inquinamento da plastica nel Mediterraneo, la plastisfera e la vita su una barca a vela nell\u2019ambito di un laboratorio di Citizen Science, potete seguire il blog della nostra campagna Sailing in the plastic sea (https:\/\/openexplorer.nationalgeographic.com\/expedition\/sailingintheplasticsea).<\/p>\n\n\n\n
Tosca Ballerini, Ricercatrice e giornalista indipendente, specializzata in scienze, ambiente e analisi dati. <\/em><\/p>\n\n\n\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il Mare Mediterraneo rappresenta l\u20191% della superficie dell\u2019oceano globale e lo 0,3% del volume. \u00c8 un mare ricco in biodiversit\u00e0: l\u201911% delle specie marine conosciute vive qui, tra cui balenottere comuni, capodogli, tursiopi, stenelle, globicefali e altre 15 specie di mammiferi marini, ovvero il 25% di tutte le specie di cetacei del mondo. Per\u00f2 il […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":612,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_mi_skip_tracking":false},"categories":[8,76,77],"tags":[78,42,79],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/611"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/6"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=611"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/611\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":613,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/611\/revisions\/613"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/612"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=611"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=611"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=611"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}