{"id":899,"date":"2020-04-06T16:12:31","date_gmt":"2020-04-06T16:12:31","guid":{"rendered":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/?p=899"},"modified":"2024-03-13T12:39:21","modified_gmt":"2024-03-13T12:39:21","slug":"attualita-e-futuro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/2020\/04\/06\/attualita-e-futuro\/","title":{"rendered":"Attualit\u00e0 e futuro"},"content":{"rendered":"\n
di Yuri Galletti<\/p>\n\n\n\n
Nel gennaio del 2019\nl\u2019Organizzazione Mondiale della Sanit\u00e0 (OMS), agenzia specializzata delle\nNazioni Unite nata nel 1946 per occuparsi di salute [1], pubblic\u00f2 una lista di dieci\nminacce alla salute globale all\u2019interno del 13\u00b0 Programma Generale di Lavoro\n(2019-2023) [2]. Colpisce particolarmente trovare al\nterzo posto una pandemia influenzale globale. Secondo l\u2019OMS: \u201cil mondo\naffronter\u00e0 una pandemia influenzale, anche se non si sa quando colpir\u00e0 e quanto\nsar\u00e0 grave\u201d. Dunque, la comunit\u00e0 scientifica prevedeva da alcuni anni con\nprobabilit\u00e0 molto alta che nel mondo si potessero verificare delle epidemie e\npandemie.\n\nInteressante \u00e8 anche scoprire che la\npi\u00f9 grande emergenza planetaria che dobbiamo affrontare, secondo l\u2019OMS, \u00e8\ndovuta all\u2019inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici. Per\napprofondire quest\u2019ultimo punto, occorrono alcune precisazioni scientifiche.\nInfatti, quando parliamo di clima, facciamo riferimento ad un complesso sistema\nmolto dinamico costituito da idrosfera, atmosfera, biosfera, criosfera e\nlitosfera. Quando si parla di variabilit\u00e0 climatica ci riferiamo sia a\nfluttuazioni dovute a cause naturali (come la circolazione degli oceani) sia ad\noscillazioni pi\u00f9 marcate dovute a fattori esterni (come le attivit\u00e0\nantropiche). \n\n<\/p>\n\n\n\n La comunit\u00e0 scientifica\ninternazionale \u00e8 oggi unanimemente concorde nel considerare le attivit\u00e0 degli\nesseri umani come causa determinante dell\u2019attuale riscaldamento globale. Il dibattito sulla questione\nclimatica \u00e8 comunque aperto da molti decenni. La prima conferenza sul clima\nrisale addirittura al 1979, a Ginevra, quando venne adottato il programma\nmondiale di ricerca sul clima. Nel 1988 nasce il Gruppo intergovernativo di\nesperti sul cambiamento climatico (IPCC) che, basandosi sulla letteratura\nscientifica pubblicata, valuta lo stato del cambiamento climatico globale. Ad\noggi sono stati pubblicati cinque rapporti dell\u2019IPCC sul clima, e nel 2021 ne\nuscir\u00e0 uno nuovo. L\u2019ultimo rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici, a\ncui hanno partecipato scienziati provenienti da oltre 110 Paesi, \u00e8 il quinto\n(AR5) ed \u00e8 uscito nel 2014 [3]. In questo documento viene esplicitamente\ndichiarato che per limitare l\u2019aumento di temperatura di 2\u00b0C rispetto ai valori\npreindustriali, occorre ridurre e azzerare le emissioni di CO2<\/sub>\n(anidride carbonica, uno dei principali gas serra) entro il 2050. Questo vuol\ndire che non ci rimane pi\u00f9 troppo tempo, ormai da decenni conosciamo le\nconseguenze a cui andiamo incontro se non mettiamo in atto delle misure\nopportune per contenere l’entit\u00e0 del cambiamento climatico. \n\n<\/p>\n\n\n\n Oggigiorno ogni individuo attraverso\nle sue azioni, modifica indubitamente la vita di tutti gli altri abitanti del\nPianeta. Sfortunatamente, a causa del ritardo che intercorre tra causa ed\neffetto, pu\u00f2 accadere che ci rendiamo conto delle conseguenze delle nostre\nazioni soltanto dopo decenni e che queste conseguenze perdurino poi per secoli\ne millenni. Questo \u00e8 il caso delle attivit\u00e0 antropiche pi\u00f9 impattanti. Infatti, l\u2019attuale emergenza\nsanitaria dovuta al virus Covid-19<\/em> ci\nsegnala quanto la percezione del rischio sia fondamentale. Quando il rischio \u00e8\nimminente si agisce. Al contrario, quando il rischio non \u00e8 imminente, pur\ndisponendo in anticipo di tutti gli elementi che ci consentirebbero di\nminimizzare un problema, tardiamo ad agire, e lo facciamo soltanto quando esso\nci colpisce direttamente. Purtroppo, agendo tardivamente, le conseguenze\ndiventano spesso pi\u00f9 pesanti rispetto a quelle che si sarebbero verificate\nadottando per tempo delle opportune strategie di prevenzione e politiche\nlungimiranti. La gestione dell\u2019attuale pandemia ha mostrato che in tutti i\nPaesi colpiti, la prima reazione \u00e8 stata quella di sottovalutare il fenomeno. Successivamente sono state prese misure\nadeguate, grazie al lavoro degli esperti scienziati che stanno tuttora\nindicando ai decisori politici quali azioni \u00e8 necessario mettere in atto. \n\n<\/p>\n\n\n\n L\u2019attuale situazione emergenziale\nevidenzia l\u2019importanza e la necessit\u00e0 di fare riferimento ai report, ai\ndocumenti ed agli articoli che ogni anno vengono pubblicati dalla comunit\u00e0\nscientifica. Per quanto riguarda la lotta all\u2019inquinamento e al riscaldamento\nglobale, gli scienziati tentano da decenni, senza successo, di indicare ai\ndecisori politici quali scelte sia necessario mettere in atto. Interessante\nnotare che una delle conseguenze principali del lockdown<\/em> sia stata la riduzione di alcuni inquinanti atmosferici\n(in particolare il diossido di azoto, NO2<\/sub>), come dimostrato\ndall’Agenzia Spaziale Europea che ha diffuso un’animazione delle immagini\nraccolte dal satellite Copernicus Sentinel-5P [4]. Purtroppo, per decenni,\nl’inquinamento e i suoi effetti dannosi sulla salute delle persone e\nsull’ambiente sono stati trascurati sia dai governi nazionali che dalla governance<\/em> globale; oggi l’inquinamento\n\u00e8 la principale causa ambientale di malattia e morte nel mondo, responsabile di\ncirca 9 milioni di morti premature [5]. Va altres\u00ec considerato che i fattori\nambientali, inclusa la variabilit\u00e0 climatica stagionale, possono avere un forte\nimpatto sui modelli spazio-temporali delle malattie infettive [6].<\/p>\n\n\n\n \u00c8 bene, inoltre, ricordare che tutte\nle emergenze globali che stiamo affrontando ed affronteremo hanno gravi conseguenze\nanche sulle nostre economie. Il mutamento del clima graver\u00e0 sulla produttivit\u00e0,\nsulle infrastrutture, sul mondo del lavoro, sulla biodiversit\u00e0 e sulla\nstabilit\u00e0 politica. Solo nell\u2019anno 2017 le catastrofi legate alle condizioni meteorologiche\nhanno causato danni economici in Europa per la cifra di 283 miliardi di euro\n[7].<\/p>\n\n\n\n In definitiva, oggi, in seguito\nall\u2019emergenza coronavirus seguiamo alla lettera gli avvertimenti che ci\narrivano dalla comunit\u00e0 scientifica, dimostrando un importante senso di responsabilit\u00e0,\nma terminata l\u2019emergenza sanitaria cosa accadr\u00e0? Indubitamente, se non\nseguiremo le indicazioni lanciate dal mondo scientifico, nel momento in cui\ntutte le alterazioni ambientali che stiamo provocando diventeranno palesi,\npotremmo non avere pi\u00f9 margini di manovra, e saremo costretti a subire le\nconseguenze. Quella ambientale \u00e8 una sfida epocale, che richiede di abbandonare\nl\u2019attuale modello economico, ben al di sopra del livello di sostenibilit\u00e0 della\nTerra, le cui risorse sono finite, a favore di un nuovo paradigma di sviluppo.<\/p>\n\n\n\n E\u2019 altres\u00ec essenziale che avvenga un\ngigantesco cambiamento nel mondo dell\u2019informazione. Aldous Huxley [8] temeva\nche la verit\u00e0 sarebbe stata sepolta da un mare di notizie irrilevanti.\nPurtroppo stiamo gi\u00e0 vivendo questa situazione, in un\u2019attualit\u00e0 in cui fa\nnotizia la \u201cnon notizia\u201d ed \u00e8 prioritario combattere le fake news, <\/em>fomentate in talune circostanze anche da importanti\ndecisori politici. <\/p>\n\n\n\n Infine \u00e8 molto importante\nsollecitare le azioni individuali, fin da subito. Dopo questa crisi, ci\naccorgeremo forse che stavamo vivendo in un modo insostenibile. La maggior\nparte dei problemi che stiamo vivendo sono legati ai cambiamenti indotti dalle\nnostre azioni verso l\u2019ambiente in cui vive la nostra specie e tutte le altre\nche lo abitano. Allora \u00e8 il momento di agire, anche individualmente, eliminando\ngli sprechi alimentari ed energetici, consumando meno e consapevolmente,\nproducendo meno rifiuti, riciclando, riutilizzando, rivalorizzando gli oggetti\ne i vestiti che abbiamo nelle nostre case, utilizzando di pi\u00f9 la bici ed i\nmezzi pubblici, sprecando meno acqua e mangiando prodotti a basso impatto\nambientale. Oggi stiamo seguendo il m\u00f2nito degli scienziati dando il buon\nesempio e restando nelle nostre case, domani occorre seguirlo (il m\u00f2nito)\nagendo in modo consapevole e sostenibile. Lo dobbiamo a noi, alla nostra\nspecie, alle altre e alle future generazioni.<\/p>\n\n\n\n [1] https:\/\/www.who.int\/<\/a><\/p>\n\n\n\n [2] https:\/\/www.who.int\/about\/what-we-do\/thirteenth-general-programme-of-work-2019—2023<\/a><\/p>\n\n\n\n [3] https:\/\/www.ipcc.ch\/<\/a><\/p>\n\n\n\n [4] https:\/\/www.youtube.com\/watch?time_continue=5&v=YECpQhR9cAA&feature=emb_logo<\/a><\/p>\n\n\n\n [5] https:\/\/www.thelancet.com\/commissions\/pollution-and-health<\/a><\/p>\n\n\n\n [6] https:\/\/www.medrxiv.org\/content\/10.1101\/2020.03.23.20040501v2<\/a><\/p>\n\n\n\n [7] https:\/\/eur-lex.europa.eu\/legal-content\/IT\/TXT\/?uri=CELEX%3A52018DC0773<\/a><\/p>\n\n\n\n
<\/strong><\/p>\n\n\n\n