{"id":906,"date":"2020-04-18T16:11:52","date_gmt":"2020-04-18T16:11:52","guid":{"rendered":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/?p=906"},"modified":"2020-04-18T16:11:52","modified_gmt":"2020-04-18T16:11:52","slug":"biodiversificare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/2020\/04\/18\/biodiversificare\/","title":{"rendered":"BIOdiversifiCARE"},"content":{"rendered":"\n

E\u2019 noto come il contatto con la Natura ed il prendersi cura di altri organismi viventi, come piante ed animali, possano svolgere importanti funzioni terapeutiche. L\u2019Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri (IRET) del CNR, in collaborazione con il Centro Socio Riabilitativo Educativo \u201cIl Girasole\u201d \u00a0di Morreno di Orvieto (TR), hanno realizzato il progetto pilota BIOdiversifiCARE<\/em>, coordinato da Andrea Scartazza del CNR-IRET di Pisa, per verificare come la conservazione e propagazione dell\u2019agro-biodiversit\u00e0 locale in un giardino terapeutico (healing garden<\/em>) possa costituire un valido strumento per promuovere una serie di servizi ecosistemici per la comunit\u00e0 ed il benessere biopsicosociale in persone affette da diverso grado di disabilit\u00e0 fisica e\/o psichica. Per questo scopo, un gruppo di “Custodi della biodiversit\u00e0”, composto da giovani con disturbo dello spettro autistico, \u00e8 stato costituito per realizzare un giardino terapeutico dove propagare, conservare e studiare antiche variet\u00e0 orticole locali. <\/p>\n\n\n\n

Questo approccio ha offerto numerose opportunit\u00e0 di contatto con la Natura e ha favorito gli scambi interpersonali tra i giovani \u201cCustodi\u201d, gli operatori socio-sanitari, i volontari del centro, la comunit\u00e0 locale (in particolare la popolazione anziana) e i ricercatori, in un ambiente e contesto socioculturale ad alto grado di biodiversit\u00e0. Questo intervento sinergico ha generato un significativo effetto sugli indici della Scala osservativa per la Valutazione delle Funzioni di Base (SVFB) utilizzati per monitorare gli obiettivi riabilitativi nei giovani partecipanti al progetto. In particolare, \u00e8 stato osservato un cambiamento in positivo degli indici relativi agli item \u201cIntenzione\u201d, \u201cInterazione\u201d e \u201cRegolazione\u201d, indicando un miglioramento nelle abilit\u00e0 sociali e nelle relazioni interpersonali. Inoltre, essere \u201cCustodi\u201d di variet\u00e0 antiche e in pericolo di estinzione pu\u00f2 rappresentare per tutti, ed in particolare per le persone che possiedono \u201cdiverse abilit\u00e0\u201d, un modo per aumentare l\u2019autostima ed il senso di appartenenza al contesto sociale di vita, contribuendo con il proprio lavoro al raggiungimento di un importante obiettivo per la salvaguardia dell\u2019ambiente e del territorio. Nel corso delle prove sperimentali condotte con l\u2019aiuto dei \u201cCustodi\u201d presso il giardino terapeutico, sono stati determinati e proposti una serie di tratti funzionali agronomici, fisiologici e biochimico-nutrizionali da utilizzare come strumenti efficienti ed economici per eseguire test di screening e di valutazione del germoplasma locale. <\/p>\n\n\n\n

Questo lavoro ha dimostrato come prendersi cura della “diversit\u00e0 della vita” a livello vegetale, umano e socioculturale in un giardino terapeutico abbia permesso di conseguire due importanti obiettivi: i) il miglioramento della salute, del benessere individuale e delle capacit\u00e0 relazionali in giovani affetti da disturbo dello spettro autistico e ii) la conservazione e valorizzazione della biodiversit\u00e0 locale, attraverso la cura di variet\u00e0 antiche e l’acquisizione di dati storici e la determinazione di tratti funzionali utili per agricoltori, breeders e ricercatori e per il trasferimento di questa eredit\u00e0 alle generazioni future. <\/p>\n\n\n\n

In conclusione, questo studio pilota ha dimostrato che un adeguato piano di gestione degli orti e giardini curativi pu\u00f2 rappresentare un modo concreto per favorire il raggiungimento degli obiettivi terapeutici, la conservazione dell’agro-biodiversit\u00e0 locale e la promozione del valore della \u201cdiversit\u00e0\u201d come preziosa risorsa e patrimonio dell\u2019intera comunit\u00e0, portando a un diffuso miglioramento del benessere biopsicosociale ed ambientale.<\/p>\n\n\n\n

Per approfondire:<\/em> Scartazza A., Mancini M.L., Proietti S., Moscatello S., Mattioni C., Costantini F., Villani F., Massacci A. (2020). Caring local biodiversity in a healing garden: therapeutic benefits in young subjects with autism. Urban Forestry & Urban Greening, 47: 126511. https:\/\/doi.org\/10.1016\/j.ufug.2019.126511<\/a><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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