{"id":914,"date":"2020-05-04T10:52:08","date_gmt":"2020-05-04T10:52:08","guid":{"rendered":"http:\/\/www.semidiscienza.it\/?p=914"},"modified":"2020-05-04T10:52:08","modified_gmt":"2020-05-04T10:52:08","slug":"lepidemia-delle-fake-news","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.semidiscienza.it\/2020\/05\/04\/lepidemia-delle-fake-news\/","title":{"rendered":"L\u2019epidemia delle fake news"},"content":{"rendered":"\n

Introduzione<\/strong><\/p>\n\n\n\n

L\u2019esperienza coronavirus sta mettendo a dura prova il\nnostro Paese, con un costo di vite umane e una crisi economica che ha portato\nmolti a paragonare questa epidemia ad una guerra. Un altro contagio<\/strong>\nche ha investito e spiazzato il nostro Paese \u00e8 quello delle fake news<\/strong>.\nAbbiamo assistito infatti, nelle settimane pi\u00f9\ngravi dell\u2019epidemia, ad un flusso inarrestabile di informazioni false o\nfuorvianti: errori sulle misure di precauzione, promesse di cure miracolose,\nteorie del complotto\u2026 Tutto ci\u00f2 amplificato ulteriormente dal fatto che tutti eravamo\nin quarantena, attaccati ai social 24 ore su 24, quindi queste notizie percorrevano\nil nostro Paese da un capo all\u2019altro in poche ore. <\/p>\n\n\n\n

E\u2019 facile fare\nun paragone che spiega perch\u00e9 una fake news sia tanto \u201ccontagiosa\u201d: il \u201ctempo\ndi incubazione\u201d che intercorre tra quando la notizia arriva al nostro cellulare\ne quando la inoltriamo \u00e8 brevissimo, in certi casi minore di un minuto. Il\n\u201ctasso di replicazione\u201d, cio\u00e8 il numero di nuove persone che la ricevono da un\nsingolo individuo \u00e8 altissimo, in certi casi di diverse\ndecine.<\/p>\n\n\n\n

Come nasce una fake news?<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Il fenomeno delle fake news esiste da quando esiste la\ncomunicazione, e non si limita certamente all\u2019ambito biologico. Una \u201cbufala\u201d\npu\u00f2 avere molte forme e molti fini: screditare un avversario politico, creare\npanico in una comunit\u00e0, fare pubblicit\u00e0 ad un prodotto. In altri casi una fake\nnews nasce semplicemente da una incomprensione, un po\u2019 come succede nel\n\u201ctelefono senza fili\u201d: passando di bocca in bocca, o di cellulare in cellulare,\nla notizia si distorce progressivamente, si aggiungono dettagli fantasiosi, si\nperdono pezzi di informazione. L\u2019argomento \u00e8 cos\u00ec ampio che non \u00e8 possibile\nfare una classificazione ordinata delle fake news: possiamo per\u00f2 provare a\nindividuare degli elementi che ricorrono spesso, e che ci aiutano a comprenderne\nla sottigliezza.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Raramente una fake news \u00e8 una notizia falsa: in questi casi\nbasta poco a smentirla. Pi\u00f9 spesso, essa \u00e8 un collage di informazioni vere\no verosimili, prese da fonti ufficiali o comunque credibili, rimescolate o\npresentate fuori contesto<\/strong>. Vengono dette solo alcune informazioni,\nmentre altre sono tralasciate. La \u201cstoria\u201d che ne esce \u00e8 completamente diversa\nda quella originale. Basta aggiungere qualche nesso logico al punto giusto, condire\ncon un po\u2019 di esortazioni a \u201cnon lasciarsi condizionare dal pensiero comune\u201d, e\nla ricetta per una fake news perfetta \u00e8 pronta! Nel caso delle notizie sui giornali, il titolo \u00e8\nl\u2019elemento pi\u00f9 delicato: pu\u00f2 essere completamente scollegato dal contenuto del\ntesto, oppure essere semplicemente sensazionalistico. Il problema \u00e8 che le\npersone tenderanno a ricordare il titolo e non il contenuto.<\/p>\n\n\n\n

Il pericolo di una fake news<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Continuando il paragone con l\u2019epidemia, ci potremmo\ndomandare quanto sia pericolosa una fake news. Ad un\u2019analisi superficiale,\npotremmo rispondere poco. Perch\u00e9 \u00e8 semplicemente una cosa detta o sentita,\nperch\u00e9 non corrisponde a qualcosa di reale, perch\u00e9 scompare in fretta com\u2019\u00e8\nvenuta.<\/p>\n\n\n\n

Sbagliato. Una bufala pu\u00f2 essere molto dannosa, ce ne stiamo\nrendendo conto proprio in questi giorni. La sua pericolosit\u00e0 si pu\u00f2 manifestare\nin molti modi:<\/p>\n\n\n\n

1) Induce a seguire comportamenti inutili, o peggio dannosi.\nPensiamo ad una presunta misura di prevenzione: il cittadino che la usa avr\u00e0 un\nsenso di sicurezza che non corrisponde ad una reale protezione, quindi potrebbe\nesporsi ad un maggiore rischio di contagio.<\/p>\n\n\n\n

2) Crea rabbia e panico, che non sono mai di aiuto. In una\nsituazione gi\u00e0 critica, aggiungere un tale tipo di carico emotivo pu\u00f2 avere\neffetti devastanti. Lo stigma sociale che stiamo vedendo nei confronti di vari\n\u201cuntori\u201d \u00e8 un triste esempio.<\/p>\n\n\n\n

3) Genera sfiducia nella comunit\u00e0 scientifica e nelle\nautorit\u00e0. Nelle comunit\u00e0 umane quando il leader o i suoi rappresentanti\nappaiono confusi o poco affidabili il resto del gruppo inizia a discostarsene e\nad agire autonomamente e in maniera scoordinata.<\/p>\n\n\n\n

Come sospettare una fake news?<\/strong><\/p>\n\n\n\n

L\u2019unica cosa che rimane da valutare \u00e8 la soluzione al\nproblema: come arginare la diffusione delle fake news? Per il virus abbiamo\nmesso in atto le misure di distanziamento sociale e la quarantena: questo ci ha\npermesso di ridurre moltissimo la sua circolazione. Possiamo fare qualcosa di simile\nper le bufale? Quando ricevo una fake news, se evito di inoltrarla blocco la\nsua diffusione, proteggendo quindi tutti quelli che non la riceveranno. La\ndifficolt\u00e0 sta nel capire quando quello che riceviamo \u00e8 una notizia vera. Come facciamo\na sospettare una bufala? Quando leggiamo una notizia, dobbiamo farci alcune\nsemplici domande:<\/strong> <\/p>\n\n\n\n

1) Viene da una fonte ufficiale? Se una vera notizia deve\narrivare, sar\u00e0 attraverso una dichiarazione delle autorit\u00e0 competenti, con un\ncomunicato stampa o una conferenza stampa, oppure sar\u00e0 pubblicata sul sito\ndell\u2019organizzazione\/ministero. I social network, come WhatsApp e Facebook, sono\npoco controllabili, \u00e8 difficile risalire all\u2019informazione \u201cdi prima mano\u201d. <\/p>\n\n\n\n

2) L’origine \u00e8 attendibile? Chi \u00e8 a parlare o a scrivere? Se\nnell\u2019articolo, messaggio o video non viene citata nessuna fonte, non serve\nnemmeno proseguire: bisogna cestinare istantaneamente! Se a parlare \u00e8 \u201cun\nesperto\u201d, per prima cosa bisogna controllare se esiste davvero e di cosa si\noccupa. Esprime un concetto derivato da evidenze scientifiche, oppure esprime\nla propria opinione? La sua affermazione \u00e8 confermata da altri?<\/p>\n\n\n\n

3) Il contenuto \u00e8 in qualche modo esagerato o\nrivoluzionario? Le due notizie che si diffondono pi\u00f9 facilmente in questi\ngiorni sono la scoperta di una cura miracolosa e la rivelazione che alla base\ndella pandemia c’\u00e8 qualche oscuro complotto. Perch\u00e8? Semplice, perch\u00e8 queste\nnotizie prendono le persone “alla pancia”, giocano con le emozioni.\nQuesta \u00e8 anche la chiave che ci induce a condividerle immediatamente, mentre\ndovremmo aspettare e ripensarci \u201ca sangue freddo\u201d.<\/p>\n\n\n\n

 4) Ci si pu\u00f2 trovare\nun fine di lucro o qualche altro vantaggio? Se viene suggerito un farmaco, un\nalimento o una crema da acquistare, \u00e8 probabile che qualcuno stia cavalcando il\npanico per vendere qualcosa. In certi casi, la strategia \u00e8 pi\u00f9 sottile:\nscreditare un avversario, instillare il dubbio, ottenere consensi e visibilit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

Il nostro vaccino: una \u201ccoscienza scientifica\u201d<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Questi mesi ci possono e ci devono lasciare degli\ninsegnamenti: una seria riorganizzazione e coordinazione del Sistema Sanitario\nNazionale, una migliore gestione delle comunicazioni su tutti i livelli, un\nsostegno alla ricerca scientifica\u2026 E poi? Cosa lascia il coronavirus alle\npersone comuni, oltre ad una scia di paura e, in alcuni casi, di lutti? In\nqueste settimane abbiamo rapidamente dovuto adattarci a comportamenti mai\ntenuti prima, per limitare al massimo il rischio di contagio. Li conserveremo,\no dopo pochi mesi finiranno nel dimenticatoio? E per quanto riguarda le bufale,\nsaremo in grado di prevenire l\u2019insorgenza di future info-epidemie simili a\nquella in atto e a contrastarle efficacemente?<\/p>\n\n\n\n

La risposta a queste domande certamente dipender\u00e0\ndall\u2019impegno non solo delle istituzioni e dei professionisti in ambito sanitario\ne dell\u2019informazione ma anche, e soprattutto, dai singoli individui, dalle\nazioni di ciascuno di noi. Per quanto riguarda le fake news, la strategia che\npossiamo mettere in atto \u00e8 semplice: opporre resistenza alle bufale, ridurne la\ndiffusione, rintracciarle e smontarle. Ma c\u2019\u00e8 modo di prevenirle? Di stroncarle\nsul nascere? A questo scopo servirebbe un vaccino. Nel caso delle fake news,\nil migliore vaccino \u00e8: essere in grado di distinguere una fonte attendibile e\nsapere quali sono i siti corretti su cui cercare le informazioni (Google non ci\nfornisce i risultati in ordine di scientificit\u00e0!). Per ogni argomento ci sono\ndei siti chiari e affidabili, inoltre ci sono tanti medici, ricercatori,\ndivulgatori e organizzazioni a cui chiedere chiarimenti.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Speriamo che l\u2019epidemia di coronavirus ci lasci soprattutto questo: una maggiore consapevolezza che le conoscenze scientifiche, anche quelle pi\u00f9 basilari, sono importanti per la vita di tutti i giorni, e ancor pi\u00f9 nelle situazioni difficili come questa. E\u2019 fondamentale per questo sviluppare una \u201ccoscienza scientifica\u201d che diventi parte integrante del nostro bagaglio culturale e che ci renda<\/strong> \u201cvaccinati\u201d da tutte le fake news.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Siti attendibili su cui cercare informazioni inerenti a\ncoronavirus:<\/p>\n\n\n\n